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BENNICISi parla tanto fra la gente se la scelta fatta dalla politica per la gestione e la raccolta dei rifiuti sia la migliore possibile per la Città, si discute altresì se sia giusto proporre la  riapertura  della discarica di Campobello di Licata per trovare una soluzione al conferimento dei rifiuti indifferenziati del nostro Paese.

In realtà le riflessioni che bisogna fare, e le decisioni che bisogna prendere devono fare riferimento a quanto previsto dalla legge della Regione Siciliana n. 9 dell’08.04.2010 che ha come principale finalità ed  obiettivo quello di prevenire la produzione di rifiuti, ridurne la pericolosità, promuovere il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero per favorire la riduzione dello smaltimento in discarica ed ancora promuovere la raccolta differenziata, incrementare l’implementazione di tecnologie impiantistiche a basso impatto ambientale, ridurre la movimentazione dei rifiuti con l’ottimizzazione dello smaltimento in impianti prossimi al luogo di produzione, riconoscere il ruolo dei Comuni quali responsabili del servizio erogato ai propri cittadini e perseguire l’equilibrio economico del servizio con le risorse pubbliche disponibili e con le entrate derivabili dalla riscossione.

Alla luce di quanto previsto dalla legge si può affermare che la decisione presa dalla nostra politica in materia di rifiuti urbani sia stata fatta senza perseguire in maniera completa gli obiettivi fissati dalla normativa regionale, e senza raggiungere l’obiettivo della riduzione dei costi a carico dei cittadini per lo smaltimento della spazzatura.

Diversamente per migliorare la situazione della nostra città Licata bisognerebbe, quanto più possibile, ottimizzare il cosiddetto “piano di intervento” per la riorganizzazione dei servizi di spazzamento stradale e di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani sul territorio dell’A.R.O..

Il Piano da poco adottato lascia dubbi sull’ applicazione concreta  al nostro Territorio e sull’effettivo costo previsto per attuarlo, considerato che lo stesso prevede che in un anno la percentuale di raccolta differenziata debba passare dall’8% attuale al 65%, ipotesi, a parere di molti tecnici, molto fantasiosa; a questo va aggiunto che tale piano non prevede ingiustamente alcuni dei servizi sotto indicati e di cui la nostra gente ha bisogno.

Premesso che la gestione dei rifiuti non è un problema tecnologico ma organizzativo, occorre precisare che il valore aggiunto è il coinvolgimento della Comunità, la quale è chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale e secondo un  quadro complessivo generale che stima i costi di ogni singolo servizio previsto dal piano.

Nello specifico, secondo quanto sostenuto dai tecnici che assieme al sottoscritto hanno a cuore il futuro di Licata ( geom. De Ninnis e Dott. Incorvaia) per migliorare il piano adottato bisogna elencare  in maniera chiara i servizi e dargli attuazione.

I servizi dovrebbero essere suddivisi in :

 servizi di base : raccolta e trasporto rsu – spazzamento e lavaggio strade e spurgo caditoie- lavaggio cassonetti

 servizi complementari :  pulizia spiagge e acque portuali – scerbatura – derattizzazionecasa dell’acqua – compostiera di quartiere – compostaggio domestico – campagna di sensibilizzazione della cittadinanza.

A questo va aggiunto che l’Ente Comune deve sostenere l’industria del riciclo ed allo stesso tempo scoraggiare la discarica indifferenziata tramite incentivi e disincentivi economici previsti per i cittadini.

Carta, plastica, vetro, metalli ferrosi, ecc. tutti assumono “valore di RISORSA” se si sviluppano sistemi integrati di trattamento dei rifiuti in un’ottica di introito per il Comune,  Creando collaborazioni fra Comune-Università-Imprese locali, per la partecipazione a Bandi UE finalizzati alla creazione di un tessuto Industriale nell’ambito della  GREEN ECONOMY.

Il tutto per fare abbassare  le tasse che gravano sui cittadini e creare nuovi posti di lavoro.

Chi sarà chiamato ad amministrare inoltre, per garantire la salubrità del nostro territorio dovrà fare pressione sulla Regione Siciliana perché dia attuazione alla delibera n. 152 del 2012 che ha stanziato 55 milioni di euro  provenienti da fondi Europei per il completamento e perfezionamento degli impianti di depurazione, facendo includere nel finanziamento anche quello di Licata. Allo stesso modo si dovrà intervenire per utilizzare gli altri  finanziamenti del Ministero dell’ambiente e della Regione che permettono la bonifica della terra e del mare tra Gela e Licata, che secondo quanto sostenuto da “La Repubblica” di domenica 30 novembre  2014 sono purtroppo fra le aree più inquinate d’Europa.

Angelo Bennici NCD