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Premiazione Lorenzo Peritore Milena sett 2014 (427x640)Al poeta licatese Lorenzo Peritore è stato consegnato il secondo Premio al Concorso Nazionale di Poesia “Il Paese delle Robbe”, nel corso della cerimonia di premiazione a Milena (Caltanissetta) la sera del 6 settembre scorso, svoltasi nel parco urbano Sandro Pertini. Il prestigioso riconoscimento ottenuto nella sezione in lingua italiana categoria adulti con la poesia “Un bambino nella pancia”, nella quale si parla di aborto, è stato consegnato all’autore licatese da uno dei membri della giuria, il Professore Celestino Saia, geologo e docente del Liceo di Mussomeli. Nel corso della cerimonia, alla quale oltre a tutti i giurati, erano presenti anche il sindaco di Milena, Giuseppe Vitellaro, e l’Assessore alla Cultura, Vincenzo Nicastro, sono stati consegnati attestati per segnalazioni e menzioni speciali oltre che le targhe per i primi tre classificati nelle sezioni in lingua italiana e dialetto, riguardanti le categorie ragazzi, giovani e adulti. Questo ulteriore riconoscimento si va ad aggiungere agli altri che il poeta licatese ha ottenuto in Sicilia e in altre regioni d’Italia negli ultimi anni con componimenti sia in vernacolo che in lingua italiana. Lorenzo Peritore, autore del libro “Rimaniamo in rima” (Bonanno Editore), con i suoi versi a volte molto duri e a volte molto divertenti, racconta la vita di tutti i giorni in tutti i suoi aspetti: gioie, paradossi e dolori.

Ecco il testo della poesia vincitrice
UN BAMBINO NELLA PANCIA

di Lorenzo Peritore

Non ero ancora nato,
ero troppo piccolino,
mi trovavo in una pancia
in quanto un cinesino

di cui la mia mammina
si era tanto innamorata,
dopo averne approfittato
è scappato e l’ha lasciata.

E’ stato per mia mamma
un periodo molto brutto,
lei piangeva notte e giorno
mentre io ascoltavo tutto.

Sconforto, rabbia, angoscia,
rancore e delusione,
buttarono mia mamma
nella gran disperazione.

Un bambino nella pancia
soltanto al primo mese!
Le riserve e i preconcetti
per un papà cinese!

Gli sguardi inopportuni!
I commenti della gente!
L’illusione di un amore
sfumato in un bel niente!

Le angosce e le paure
da cui mamma fu assalita
furono un grande rischio
per la mia fragile vita.

Nonostante nella pancia
io ero già un bambino!
Vivevo come gli altri,
mi batteva il cuoricino!

Nella pancia mi nutrivo,
nella pancia mi giravo,
nella pancia udivo tutto,
nella pancia respiravo.

Quando mamma per l’aborto
si è recata in ospedale,
io mi sono disperato,
sono stato troppo male.

Dicevo tra me e me :
sono stato concepito
e condannato a morte
prima d’esser partorito!

Ma quando già pensavo
che per me fosse finita,
mia mamma scappò via
salvandomi la vita.

Una grande decisione
suggeritale dal cuore,
presa nei mie confronti
come prova del suo amore.

Per tutti quanti i bimbi
che non lo potranno fare
la mia storia a tutti quanti
ho voluto raccontare

per gridare che l’aborto
praticato sulla terra,
è una strage di innocenti,
forse ancor più della guerra.

Il diritto per la vita
non può essere negato
a un bambino nella pancia
che non è nemmeno nato!