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Il sindaco di Firenze fa tappa a Licata. Domenica (alle 18,00) il teatro Re ospiterà il vernissage delle primarie del centrosinistra. Matteo Renzi, il rottamatore della vecchia politica, l’uomo che vuole cambiare il gruppo dirigente del Pd e dell’intero centrosinistra, parlerà del suo programma per il governo dell’Italia. Lo fa sfidando gli altri candidati. Bersani, per primo. Ma anche anche Vendola, la Puppato e Tabacci. Lo fa parlando non solo agli elettori tradizionali del centrosinistra, ma agli italiani d’ogni schieramento, stanchi del modo in cui è stato governato il paese in questi anni, che chiedono facce nuove alla politica senza cercarle nel movimento di Grillo. La venuta di Renzi a Licata vuol dire molte cose. Non deve essere letta come una semplice ricerca di voti per la leadership nazionale del centrosinistra, di un centrosinistra di governo: ma come un segnale di cambiamento, di un nuovo orizzonte per il gruppo dirigente del Pd licatese. O almeno di quella parte del Pd che vuole amministrare Licata a partire dalle prossime elezioni comunali. Da Palermo arrivano scarsi segnali di rinnovamento, se è vera la notizia che l’onorevole Angelo Capodicasa  farà parte della nuova giunta del presidente Crocetta. Di volti nuovi ce ne sono, dalla Borsellino a Firetto, ma la presenza in giunta di Capodicasa, che nuovo non è, dimostra che forse l’intenzione vera di Rosario Crocetta è di seguire una linea di continuità nella discontinuità. Di mettere insieme cioè, nel governo della regione, esponenti della società civile ed esponenti della nomenclatura del Pd e del partito di cui è figlio. Renzi, si sa , è contro questo modo di fare politica. Guarda lontano. Magari non sono condivisibili molte delle sue idee,troppo liberiste, di destra dicono i suoi avversari; magari può non piacere la parola “rottamare”, che si addice più ai ferrivecchi che alle persone, ma lui è all’Italia nuova che guarda, all’Italia ringiovanita, all’Italia della generazione che ancora studiava quando questa classe politica, con le stesse facce di destra e di sinistra, la governava senz’altro risultato che quello di consegnarla, per manifesta incapacità, ai tecnici. Il gruppo dirigente del Pd locale è certo che Renzi è il futuro e che se i giovani del partito vogliano farsi spazio, avere la visibilità e il ruolo cui aspirano, è su di lui che devono puntare nelle prossime primarie. Una scommessa rischiosa in Sicilia e nella provincia di Agrigento. Ma è una scommessa, se vinta, che può disegnare un quadro politico completamente rinnovato anche a Licata in vista della corsa di primavera per l’elezione del sindaco della città. Renzi ha idee nuove, ha dimostrato di saper amministrare Firenze. Molte di queste idee possono essere utili a chi aspira, sotto la sua bandiera, passando per la corsa alle primarie, ad amministrare Licata.

(g.c.)