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In merito agli ultimi fatti di cronaca relativi al furto presso una gioielleria in pieno centro, interviene il presidente di Confcommercio Licata, Francesco Gallì.

L’ennesimo grave fatto di cronaca, perpetrato ai danni di una gioielleria di Licata mette in evidenza, non solo la carenza di controllo del territorio, ma anche, ed è forse la cosa peggiore, il fatto che ormai la comunità dei cittadini, che una volta rappresentava un elemento di controllo del territorio, sia completamente sparita.
I cittadini dopo un certo orario rientrano a casa e la città si svuota. Nessuno, anche se sente un allarme, suonare, o avverte rumori sospetti si sogna di interessarsi a cosa stia accadendo. Non dico che deve affacciarsi da casa o scendere in strada, ma quantomeno può con una telefonata segnalare la cosa alle forze dell’ordine e farle intervenire.
Nello specifico dell’ultimo evento, è mai possibile che in piena notte quando non ci sono altri rumori, nessuno abbia sentito i colpi di mazza alle vetrine?
Ricordo che in un analogo episodio avvenuto a metà Maggio dell’anno scorso fu appurato che i vicini pur avendo sentito rumori per oltre mezz’ora non si premurarono di avvisare nessuno. Neppure il proprietario del quale avevano il numero di telefono. Questo al dice lunga sul senso di comunità che si respira oggi a Licata. Ognuno si fa i fatti propri.
Con questa situazione non ci sentiamo di addossare colpe alle forze dell’ordine che hanno, come è noto carenza di uomini e mezzi.
Esprimiamo la massima solidarietà al collega commerciante e speriamo che questo ennesimo episodio porti il cittadino a riflettere sulla possibilità di riattivarsi come controllore del territorio. D’altronde basta una semplice telefonata per prevenire una situazione potenzialmente molto pericolosa.

Franco Gallì – Presidente Confcommercio Licata