Agrigento – La Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un cittadino italiano gravemente indiziato del reato di rapina aggravata, di cui all’art. 628 comma 3 nr.1 c.p., perché, in concorso con un altro soggetto in corso di identificazione, mediante violenza e minaccia consistita nell’aver puntato una pistola al titolare di una Tabaccheria sita ad Agrigento, e con volto travisato da un casco jet e da una bandana, si sarebbe impossessato della somma di 450,00 Euro, quale incasso della predetta attività, e della somma di 90 Euro prelevandola dal portafogli della vittima.
I fatti sono avvenuti il 20 agosto, allorquando alle 17.50 circa, è giunta alla Sala Operativa della Questura la segnalazione di una rapina perpetrata presso una ricevitoria tabacchi sita ad Agrigento, ad opera di due soggetti, di sesso maschile, con volto travisato ed armati di pistola, i quali si erano dati a repentina fuga a bordo di un ciclomotore.
L’attività di indagine, condotta dalla Squadra Mobile e dall’U.P.G.S.P. della Questura di Agrigento, ha permesso di accertare il modello del ciclomotore utilizzato dai due malviventi.
Le incessanti ricerche del mezzo, operate nei giorni seguenti, hanno portato ad individuare un ciclomotore che per modello, colore e difetti era perfettamente corrispondente a quello utilizzato per l’evento delittuoso. I successivi sviluppi investigativi, inoltre, hanno consentito di accertare che l’effettivo utilizzatore del ciclomotore fosse un soggetto già noto alle Forze dell’Ordine, il quale al momento della perquisizione operata dagli agenti presso la sua abitazione è stato trovato in possesso degli stessi indumenti, del casco e del ciclomotore che sarebbero stati utilizzati al momento della rapina alla tabaccheria. Lo stesso, inoltre, alla vista degli agenti ha esibito due tatuaggi sugli avambracci, che dalla successiva comparazione effettuata dal personale della Polizia Scientifica sarebbero per forma, dimensione e posizione, sovrapponibili a quelli mostrati da uno dei due rapinatori ripresi dalle telecamere di video sorveglianza della tabaccheria.
Alla luce del quadro gravemente indiziario, il GIP presso il Tribunale di Agrigento, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso apposita Ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con controllo mediante mezzi elettronici nei confronti dell’indagato, poi rintracciato in provincia di Venezia grazie all’ausilio della Squadra Mobile veneziana; dopo l’arresto è stato condotto ad Agrigento, presso il luogo di espiazione della misura.
Il provvedimento restrittivo emesso dal GIP di Agrigento si basa sui gravi indizi di colpevolezza e su un quadro indiziario emerso nel corso delle indagini, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertati in sede di giudizio