Chi se ne frega se la spazzatura non viene raccolta da tre giorni e con oggi quattro? Quasi non ce ne curiamo. Fingiamo di non vederla. Abbiamo passato di peggio: tre mesi fa è rimasta nei cassonetti e nelle vie, davanti alle scuole, agli uffici e alle nostre case per più di venti giorni. Da anni abbiamo imparato a conviverci con i rifiuti e con quanto vi è dietro in fatto di responsabilità e di mala politica. Vi è dietro il governo di centrodestra che ha voluto gli Ato ambiente, la più falsa, inefficiente e inutile delle privatizzazioni. Vi è dietro il governo Lombardo sostenuto dal Pd che non ne ha saputo correggere le storture, limitarne il fallimento, e anzi aggravandone la situazione. Vi è dietro la pessima gestione di queste società d’ambito, affidate ad amici di partito o di cordata, spartite come pezzi di torta alla tavola del potere siciliano. Ci sono dietro i grandi e non sempre leciti interessi aggrovigliati attorno ai rifiuti e alle discariche: chi maneggia spazzatura, maneggia denaro. Denaro pesante. Denaro pubblico. E infine c’è dietro la lezione della storia che forse non abbiamo ancora imparato. Errori a ripetizione nella scelta di uomini e partiti, la fiducia data in questi anni (vorremmo dire gli ultimi venti) a una politica affaristica ci ha reso ciechi o complici di fronte alla spartizione della torta, al maneggio del denaro pubblico; e un giorno, quando le tasse sono arrivate – elevatissime, insostenibili – e ci hanno sommerso più dei rifiuti, strozzando lavoratori, pensionati, aziende sul punto di fallire, abbiamo reagito prevalentemente con il non voto o con il voto a Grillo per non costruire niente. Errori a ripetizione ci hanno reso cittadini elettori di uno Stato, una Regione, una città nel loro insieme in piena bancarotta. Non abbiamo capito la lezione della Storia, e allora è giusto tenerceli i rifiuti, conviverci, non farci più caso. Vittime come cittadini dell’insensibilità e del pressappochismo di chi ancora una volta, memore delle ultime e recenti esperienze, aveva il dovere di prevenirla quest’ultima ondata. Ma vittime anche dei nostri ripetuti errori. Oggi magari assisteremo a qualche comunicato dei responsabili della sanità e dell’igiene pubblica, ai soliti appelli al Prefetto e magari all’ordinanza sindacale di chiudere le scuole. Film già visti, come lo scaricabarile di responsabilità tra il comune e la Dedalo Ambiente. Quando di politiche immediate e di interventi seri c’è solo bisogno. Quella dei rifiuti è la prima emergenza. Lo sappia Crocetta e passi subito dagli annunci ai fatti. Ai fatti concreti.
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