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“Quando verranno effettuate le procedure di stabilizzazione del personale sanitario impiegato nell’emergenza Covid così come previsto dalla norma nazionale?”.

A chiederlo con una lettera indirizzata alle Asp di Agrigento e di Caltanissetta è il Presidente della Commissione speciale di Indagine, Verifica e Monitoraggio delle Leggi e Vice Presidente Sanità all’Ars Carmelo Pullara

La norma del governo nazionale sulla stabilizzazione dei precari covid-scrive Pullara- è ormai legge da tempo. Le aziende del Servizio Sanitario Nazionale sono stati autorizzati a stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante la pandemia. Ma ancora ad oggi le Aziende sanitarie di Agrigento e Caltanissetta , a differenza di altre aziende della Sicilia vedi Palermo e Catania, non hanno ottemperato all’applicazione della norma nazionale che prevede la stabilizzazione del personale sanitario impiegato nell’emergenza Covid.

Personalmente ho seguito tutto l’iter dall’inserimento della norma nella finanziaria nazionale ai solleciti all’assessorato alla sanità affichè provvedesse ad inviare l’atto di indirizzo a tutte le aziende sanitarie della regione. In qualità di Presidente della Commissione Speciale di Indagine, Verifica e Monitoraggio delle Leggi e di Vice presidente Sanità all’Ars ho chiesto a che punto siamo e quando verranno attivate le procedure di stabilizzazione dalle aziende sanitarie di Agrigento e Caltanissetta visto quanto disposto nell’articolo 268 comma b della LEGGE 30 dicembre 2021, n. 234 legge di stabilità nazionale, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 e alla luce di quanto recepito nella circolare assessoriale dell’assessorato regionale per la salute di fine marzo 2022 dove si delinea l’atto di indirizzo per le procedure di stabilizzazione del personale sanitario impiegato nell’emergenza covid come da indicazioni previste dalla norma nazionale.

Le previsioni della norma -conclude Pullara – devono essere subito applicate e non vendute come una cortesia ma che abbiano la giusta connotazione di diritto come nella realtà è. Che non si perda altro tempo!”