Il Commissario straordinario Benito Infurnari, rispondendo alle sollecitazioni fatte dall’on. Moscat volte a salvaguardare il diritto allo studio, assicura il massimo impegno dell’Ente per garantire il regolare inizio dell’anno scolastico 2013/14. Nonostante l’esiguità delle risorse a disposizione, la Provincia, come del resto ha sempre fatto, si sta adoperando per offrire agli studenti delle scuole superiori condizioni di massima vivibilità negli istituti di competenza dell’Ente. Purtroppo, in queste condizioni, alle scuole potranno essere assicurati modesti interventi, tutti in piena economia e con proprio personale. Tuttavia il Commissario ricorda come siano state impegnate importanti risorse finanziarie del bilancio provinciale per iniziare i lavori di ristrutturazione del Centro di addestramento Professionale per riservarlo all’IPIA Fermi di Agrigento, si sia interessato per risolvere la vicenda dell’Ipia Marconi di Canicattì, oltre a definire la vicenda del liceo di Bivona. Si tratta di spese per investimenti che non possono essere utilizzate per le spese correnti. E’ chiaro che la riduzione dei trasferimenti da parte della Regione e dello Stato impone di privilegiare quei servizi essenziali che le Province devono offrire ai cittadini, confidando che la Regione Siciliana, con la quale sono state avviate numerose interlocuzioni, sblocchi i finanziamenti necessari a garantire un anno scolastico sereno per gli studenti e le loro famiglie oltre che al corpo docenti. Sulla questione del Polo Universitario della provincia di Agrigento l’intendimento della Provincia è quello di garantire la continuità didattica e favorire la definizione di programmi di sviluppo per migliorare l’offerta universitaria. Il Cupa è uno strumento centrale nella crescita del territorio provinciale e quindi sarà fatto tutto il possibile affinché prosegua, nel migliore dei modi, l’esperienza dell’Università in provincia di Agrigento. Sul futuro dell’istituto Toscanini la Provincia è in attesa che il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca definisca il processo di statalizzazione. Al momento, comunque, mancano risorse per 1.150 mila euro circa, all’anno, che sono già state richieste alla Regione per assicurare il suo regolare funzionamento. In queste condizioni, non è possibile omettere che in questi mesi sarà ridisegnata l’architettura territoriale e amministrativa delle Province siciliane e quindi si assisterà a profondi mutamenti del quadro amministrativo e delle competenze che saranno assegnate ai futuri consorzi. L’auspicio, per il Commissario Straordinario, è che la nuova legge sul riordino delle Province conduca ad una maggiore efficienza nei servizi ai cittadini, specie nell’area dell’Istruzione, con una chiara definizione delle competenze e siano, al più presto, destinate le necessarie risorse finanziarie al funzionamento delle scuole, al momento insufficienti.
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