E’ questa la prima delle prescrizioni contenute nell’ordinanza n° 63 firmata dal Commissario Straordinario del Comune di Licata, Dario Cartabellotta, in risposta allo stato di disagio evidenziato dai coltivatori licatesi (che da giorni occupano il Palazzo di Città con il timore che la situazione possa causare rischi per la tutela dell’ordine pubblico) a causa della prolungata siccità e dell’impossibilità di utilizzare l’impianto terziario gestito dall’Ente che, sebbene funzionante ha registrato il superamento dei parametri normativi a causa di inefficienze dell’impianto primario di depurazione gestito da Girgenti Acque, per il cui riutilizzo occorrono tempi e modalità che, nell’immediato non consentono di poter erogare acqua per l’irrigazione. La situazione sopra descritta sta provocando gravi danni alla produzione agricola con possibili conseguenze devastanti per l’economia dell’intero territorio comunale.
Gli altri due punti dell’ordinanza, così recitano: “L’Ufficio Tecnico comunale, renderà disponibili risorse umane, strumentali ed economiche per consentire l’osservanza dell’ordinanza, comunque nel rispetto delle regole giuscontabili. I costi di approvvigionamento della risorsa idrica all’erogatore è posta a carico dell’utilizzatore secondo le modalità stabilite dall’Ufficio tecnico Comunale. Dovrà essere consentito a tutti gli agricoltori che ne faranno richiesta, di approvvigionarsi all’erogatore al medesimo costo unitario richiesto da Siciliacque. Le acque prelevate in virtù della presente ordinanza sono utilizzate esclusivamente per uso agricolo e non possono essere commercializzate per nessuna ragione. Disporre agli uffici comunali competenti, coordinando con le forze dell’ordine presenti nel territorio comunale, un’attività di contrasto e repressione dei furti d’acqua dalla condotta gestita da Siciliacque”.