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552171_439619182725560_1860512084_nRiceviamo e pubblichiamo una lettera piena di spunti importanti di Franco Gallì, residente e commerciante del centro storico cittadino.

Siamo agli inizi della campagna elettorale che designerà la nuova amministrazione di Licata che avrà non pochi problemi da risolvere, con finanze scarsissime e con una crisi che attanaglia come non mai l’economia cittadina. Nelle bozze di programmi che per ora circolano, proposti dalle diverse compagini che si accingono alla contesa elettorale, tutti inseriscono tra i punti principali la soluzione al problema dello svuotamento del centro storico. Sia economico,in termini di negozi chiusi, che di popolazione residente. Mi permetto, in qualità di residente e commerciante del centro storico, di suggerire alcune idee che potrebbero essere utili per un rilancio di questa importante zona della nostra città. La premessa fondamentale è che l’amministrazione faccia propria l’idea “politica” di rilanciare il centro. Con una presa di posizione precisa, la quale fissi come principio base quello che, ogni azione sul territorio vada in favore del centro, e perciò valutata in relazione ai benefici/danni che può apportare. Innanzi tutto occorrerebbe facilitare la conversione dei vani vuoti in strutture ricettive di fascia medio bassa (es. B&B, affittacamere). In questo modo si creerebbe la base per il rilancio del commercio e nello stesso tempo si alimenterebbe un introito supplementare per le famiglie. Va ricordato infatti che questo tipo di attività, soprattutto se discontinua, permette addirittura l’esenzione fiscale. Va completamente rivista la viabilità interna al centro, partendo da alcuni punti fermi quali la presenza delle scuole, la necessità di offrire luoghi protetti nei quali poter passeggiare senza l’assillo di auto e moto, e soprattutto la fruibilità dei parcheggi. A questo proposito un punto importante diventa la riconsiderazione del sito di piazza S. Angelo. 45042_146922001995281_2766718_nCosì come è adesso è solamente un “contenitore vuoto”. Occorrerebbe lasciare uno spazio libero davanti la chiesa e rendere l’altra parte della piazza sfruttabile dalla sosta regolamentata. In caso di eventi poi, si potrebbe sempre renderla temporaneamente sgombra. Inoltre occorrerebbe reperire altre aree limitrofe al centro da poter adibire a parcheggio (come ad esempio la zona portuale, così da creare un flusso di passeggio che attraversa la marina). Infine andrebbero rimodulate le disposizioni in merito alle strisce blu, sia per quanto riguarda la collocazione, che il sistema sanzionatorio, rendendolo più flessibile. Ultimo, ma non certamente per importanza, far comprendere ai commercianti che ogni posto occupato dalle loro auto è un cliente in meno che non trova parcheggio. In alcuni periodi dell’anno, per esempio, sarebbe interessante rendere il centro una grande pista ciclabile, incentivando l’accoglienza dei cicloturisti anche attraverso la concessione gratuita di biciclette, e nello stesso tempo creando degli eventi di intrattenimento. Così come potrebbe essere un‘idea di successo quella di organizzare una sagra eno-gastronimica agganciata ad un prodotto particolare della nostra terra. Ed ancora il presepe vivente, riorganizzato con maggiori risorse, sfruttando l’enorme patrimonio paesaggistico del centro, renderebbe il Natale  una altro momento potenzialmente proficuo dal punto di vista economico. Infine ci sarebbe da pensare ad una sinergia tra centro storico e porto, soprattutto nei periodi della Primavera e dell’Autunno, durante i quali il nostro mare rappresenta un contesto di grande fascino, soprattutto, ricordiamolo, per quei paesi vicini che non hanno il mare come noi. Va migliorata la pulizia delle strade, attraverso il ritorno all’operatore ecologico di quartiere, ma anche con un sistema di raccolta che si adatti alla presenza dei negozi e delle auspicabili nuove strutture ricettive. Grangela.I siti di interesse storico-artistico andrebbero valorizzati e possibilmente affidati (per esempio alle associazioni di volontariato, o anche ai club service) per renderli fruibili al maggior numero di persone. Chiese, chiostri, opere idrauliche, ecc. sono tutti “gioiellini” che aspettano solo di essere resi accessibili, così come Il museo va assolutamente riaperto al più presto. Di pari passo occorrerà pubblicizzare le nostre bellezze attraverso la stampa di opuscoli da distribuire presso tutte le strutture ricettive, ma anche con lo strumento di internet (vedi network comunale, più avanti). Sarebbe importantissimo organizzare un bell’evento tra Luglio e Agosto della durata di un paio di settimane, per farne il “motore” del periodo estivo. Mi riferisco ad esempio alla possibilità di riproporre il festival del folklore. Per questo evento infatti, abbiamo tutto il bagaglio di competenze derivanti dall’organizzazione delle edizioni passate. Occorrerebbe solamente ampliare la presenza dei gruppi, portandoli ad un numero maggiore, coinvolgere le famiglie per l’accoglienza dei ragazzi (diminuendo così notevolmente i costi di alloggio) ed in questo modo creare per quel periodo un ottimo ritorno economico dato si dall’arrivo di spettatori dai paesi vicini, ma anche per le spese dirette dei componenti dei gruppi folk. E’ fondamentale sfruttare la ricettività del porto turistico/centro commerciale, cercando di dirottarne il pubblico che lo visita verso il centro storico. Ad esempio dopo la chiusura del centro commerciale, nei periodi da Maggio a Settembre occorrerebbe da quel momento in poi proporre attrazioni nel centro per non far ripartire subito soprattutto chi viene da fuori. Occorre rendere competitiva l’offerta di locali commerciali attualmente liberi, con canoni a prezzi ragionevoli e adeguati alla congiuntura. In questo senso si potrebbe agire creando un coordinamento tra proprietari, comune e commercianti,  individuando, locale per locale tra quelli sfitti, caratteristiche e prezzo di affitto competitivo. In cambio i proprietari si vedrebbero diminuire l’aliquota Imu. I negozi del centro vanno”messi in rete” cioè organizzati attraverso la creazione di un condominio (del tipo di quello esistente nei centri commerciali), in modo da rendere ufficiale e certamente più efficace l’attività di marketing (fidelizzazione, sconti, programmazione di eventi) che, nei fatti, è già stata intrapresa in occasione dei periodi natalizi. L’impulso affinchè i negozi si consorzino lo deve dare sempre l’amministrazione permettendo a chi si associa di beneficiare di agevolazioni. Il centro inoltre va tutelato sotto l’aspetto della sicurezza, attraverso un sistema di videosorveglianza, che funga da deterrente per la criminalità, e con il potenziamento dell’illuminazione pubblica soprattutto in alcune zone. I locali che somministrano alimenti e le strutture ricettive potrebbero sfruttare l’istituto alberghiero, attraverso la formazione tirocinante, per reperire manodopera a costo quasi nullo e nello stesso tempo permettere  agli studenti di approfittare dell’esperienza sul campo per avviarsi al lavoro in modo competente. E’ da rianimare il progetto del Centro Commerciale Naturale, attraverso una presa in carico “seria” da parte dell’amministrazione di questo strumento (fino ad ora esclusivamente affidato all’iniziativa privata) in quanto può costituire un’arma potenzialmente potente per recuperare risorse, e perciò diventa  “strategico” nell’azione di rilancio che si vuole impostare. Occorre ricordare infatti che il CCN esiste perché il comune ha dato il suo patrocinio. Va favorita l’apertura di botteghe artigiane, ma anche la creazione di una struttura formativa rivolta ai giovani, affidata per esempio agli artigiani anziani, in modo da non disperdere per sempre il patrimonio manifatturiero del nostro paese. Abbiamo un potenziale di giovani universitari (architetti, ingegneri, ecc.) che vivono fuori sede, i quali potrebbero essere coinvolti, attraverso concorsi creati ad ok, nello sviluppo di progettualità nuove, le quali potrebbero essere finanziate da imprenditori disposti ad investire su idee innovative.  Sarebbe un modo per coinvolgere anche le nuove leve e “legarle” ancora di più al territorio. Alla base dell’offerta turistica ci deve essere la creazione di un network cittadino (ad esempio agganciato alla Pro-loco) sul quale inserire tutta l’offerta turistico-ricettiva ed eno-gastronomica, attraverso un sito unico. Questo sito, inoltre, potrebbe raccogliere anche negozi online di prodotti tipici, come anche le proposte immobiliari relative ai locali commerciali da affittare, ecc. Da questo processo si potrebbe ricavare un incasso in percentuale sulle transazioni, utile al finanziamento di eventi, innescando un circolo virtuoso che si autoalimenta (più eventi richiamano più presenze, più presenze significano più risorse per gli eventi). Credo che con la buona volontà di chi verrà ad amministrarci, il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei commercianti, così come dei proprietari di immobili, un’informazione esauriente e tempestiva a tutti i cittadini, queste idee, non certamente esaustive, non sarebbero poi di così difficile attuazione. Insieme, e con lo spirito giusto, ce la possiamo fare a cambiare in senso positivo sia le sorti del centro storico e, a seguire, anche quelle di questo paese.

Francesco Gallì