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Sull’annullamento delle processioni religiose interviene l’ex vicesindaco Angelo Vincenti.

Purtroppo sono fatto così, non è mia abitudine stare in silenzio soprattutto quando gli argomenti in discussione sono così importanti e dopo avere appreso la notizia riguardante l’annullamento delle processioni religiose a Licata, mi sento di dissentire su quanto deciso. Naturalmente il mio è un pensiero personalissimo e non vuole assolutamente essere polemico in un momento così delicato, ma ritengo questa decisione ingiusta soprattutto se la si configura in un contesto dove a seguito del nuovo decreto legge, che ha dichiarato terminato lo stato di emergenza, tutto doveva ritornare nella normalità o quasi. Tutto è giustificato dall’aumento dei casi in città come se annullando le processioni, tutto dovesse rientrare dimenticando, forse, che le discoteche sono aperte, che gli stadi sono pieni, che altre attività sono tranquillamente autorizzate, vedi giro ciclistico o le corse podistiche.

Uniche attività vietate le processioni sacre e chissà che a maggio non si vedranno le bancarelle superaffollate e senza il nostro Santo Patrono in giro per la città. E’ tutto così assurdo perché non esiste lo stesso metro di giudizio e andando avanti così ci dimenticheremo anche delle ultime tradizioni, sì perché dopo che in estate tutto sarà riaperto, probabilmente in autunno ritorneranno di nuovo le restrizioni, e le processioni (che in molti considerano inutili e infruttuose) verranno da nuovo annullate. Con il covid dovremo probabilmente conviverci per anni e allora? Secoli di storia e di tradizioni buttati nel cesso……..qualcuno ha scritto “prevale il buon senso”, la verità è che nessuno si è voluto assumere la responsabilità. Le processioni sono nate per servire, anche durante periodi di epidemie.

Indipendentemente da quanto esposto, rispetterò questa decisione presa questa sera dalla maggioranza dei presenti alla riunione che ha messo la parola fine alle processioni a Licata.

Angelo Vincenti