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Continuano le prese di posizione dopo la decisione di annullare le processioni della Settimana Santa. Ad intervenire è anche l’ex consigliere comunale Giuseppe Federico.

Come cittadino che abita in uno Stato democratico con libertà di pensiero, facente parte della collettività del comune di Licata, in merito alle decisioni prese dalle quattro confraternite interessate alla Settimana Santa, mi domando e domando a loro: in considerazione che ogni confraternita ha circa 130 iscritti, quindi si presume circa 500 “Devoti”, la decisione di non fare le tradizionali processioni sante è stata messa ai voti (come crediamo democraticamente dovrebbe essere) oppure la decisione è stata presa dai soli governatori?
Chiedo altresì come uno dei tanti fedeli della nostra religione, di sapere che ruolo hanno avuto i nostri sacerdoti in questa triste vicenda e chi era a favore e chi invece contro lo svolgimento dei riti religiosi.
In considerazione del fatto che nessuna istituzione (ASP, Vescovo, Curia, Prefetto, Presidente della Regione, Sindaco ecc.) ha emanato alcuna nota o ordinanza di uno stato di emergenza nel nostro comune.
È d’obbligo dare queste risposte ai cittadini in considerazione del fatto che si va ad intaccare,  oltre che i fedeli, anche quella già precaria situazione economica dei nostri commercianti. Infine gradirei sapere se negli anni le Confraternite hanno ricevuto contributi economici da parte dell’amministrazione comunale.

Ad integrazione del precedente comunicato, preciso quanto segue:

Doverosa premessa: le Confraternite sono associazioni private di fedeli regolate dalle norme vigenti. Gli elementi principali che le compongono sono il Consiglio Direttivo e l’Assemblea. Il Consiglio Direttivo ha il potere propositivo, rappresentativo e gestionale, mentre l’Assemblea, rappresentate l’organo sovrano dell’associazione, ha il potere decisionale, che lo esercita attraverso il voto, deliberato e riportato nell’obbligatorio verbale di assemblea.

Perchè ho fatto questa riassuntiva premessa?
Nel precedente comunicato ho chiesto se le Confraternite abbiano messo o meno ai voti assembleari la decisione di rinunciare alle tradizionali processioni religiose in occasione della Settimana Santa perchè, qualora le rispettive Assemblee non siano state convocate e non sia stata rimessa ai voti – come la norma prescrive – la decisione all’Assemblea dei soci di ogni singola Confraternita, ne consegue che la rinuncia è una decisione dei soli governatori, i quali in tale occasione non hanno rappresentato la Confraternita e il voto assembleare ma solo il proprio parere a livello personale e la propria persona. Di conseguenza – qualora effettivamente così sia stato – la decisione potrebbe ritenersi nulla, poichè presa in forma contraria alla norma, ma – purtroppo – efficace in virtù della mancanza del tempo utile per l’organizzazione.

Indubbiamente pesano, alla base, la decisione da parte della Curia di astenersi dal decidere e di demandare la scelta ai singoli territori (un po’ come un certo governatore romano della Palestina) e del Sindaco che – per motivi a me ignoti – ha deciso anche lui di non decidere.

Ricordo che lo stato di emergenza è cessato il 31 marzo u.s., quindi non vi era nessuna assunzione di eventuali responsabilità in proposito.

Detto questo, mi auguro di avere presto una risposta, non per me ma per la cittadinanza. Anche se, vedendo i Confratelli delle Confraternite in attesa della decisione sotto il Palazzo di Città, un’idea – non certo definitiva ma puramente ipotetica – me la sono fatta.

Giuseppe Federico – ex consigliere comunale