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Riceviamo una nota dell’avvocato licatese Gaetano Cardella sulle imminenti festività di Sant’Angelo. Non è esclusa un’azione legale.

Un gruppo numeroso di fedeli del Santo Patrono Sant’Angelo, ha incaricato l’Avv. Gaetano Cardella del foro di Agrigento, per promuovere ogni azione utile contro il Comune di Licata per scongiurare che il 5 Maggio la festa del Santo Patrono di Licata, Sant’Angelo, venga boicottata e il nostro Santo lasciato in chiesa senza portarlo in processione per le vie della nostra città.
Sembrerebbe che la festa del 5 Maggio si farà: ci saranno le bancarelle, i paninari, i rivenditori di torrone e di noccioline e semenza. Il tutto organizzato dal Comune di Licata in maniera strana, in forma pagana e come a solito, alla carlona.
Da notizie che circolano a Licata questi signori amministratori avrebbero organizzato la festa solo dal lato commerciale dimenticandosi di organizzare la festa sotto l’aspetto religioso: il 5 maggio doveva e deve essere di festa di popolo per onorare e venerare il Santo Patrono Sant’Angelo e portarlo in processione con tutta la devozione del popolo santo di Dio.
Sembrerebbe che il Santo non verrebbe portato in processione perché Ormai non c’è dialogo tra la Curia arcivescovile di Agrigento e il Sindaco di Licata Pino Galanti: è Guerra aperta da mesi, per un contenzioso iniziato dal Comune di Licata contro l’ordine dei Carmelitani dopo la decisione dell’Arcidiocesi di Agrigento di donare alla comunità di Gela alcune piccole reliquie del Santo patrono di Licata. Ecco l’accusa: cio’ che si contesta del Sindaco Galanti ai religiosi: “reato” di “Appropriazione indebita di reliquie sacre” senza il consenso del Sindaco di Licata (Sic!!).
Con tutto il rispetto per l’Avvocato che ha patrocinato il Comune in questa strana iniziativa giudiziaria e intentare questa assurda causa, in tanti sostengono che è una causa persa in partenza e il Sindaco Galanti magari sarà chiamato a rispondere del DANNO ERARIALE davanti alla Corte dei Conti per aver speso soldi pubblici del comune senza alcun motivo valido.
Il Sindaco Galanti ritiene di esercitare sulla chiesa di Sant’Angelo e sulle relique del Santo patrono una forma di dominium ex iure Quiritium (letteralmente: dominio secondo il diritto) senza averne titolo.
Si vorrebbe ricordare al Signor Galanti che la Chiesa di Licata con tutti i suoi beni mobili, sculture e opere religiose è stata trasferita alla curia arcivescovile di Agrigento con atto del notaio Gaetano Giganti di Palma Montechiaro del 12.3.1936 – ai sensi della legge 27 maggio 1929 nr. 848.
Il Sindaco di Licata, con la presente, pertanto, viene invitato e DIFFIDATO
Ad impartire le opportune direttive agli uffici comunali di organizzare la festa per il nostro santo patrono Sant’Angelo compresa la processione dall’urna per i giorni 5 e 6 maggio 2022 per le vie della città di Licata, nel rispetto delle norme di tutela sanitaria e disporre aspetti organizzativi per evitare contagi e assembramenti tra i fedeli.
L’arcivescovo di Agrigento, Mons. Alessandro Damiano, viene invitato ad avocare l’aspetto organizzativo religioso della festa patronale di Sant’Angelo, superando con l’amministrazione comunale ogni forma di contenzioso inopportuno e privo di ogni reale giustificazione sociale e religiosa.
P.S. in assenza di riscontro i responsabili saranno chiamati a rispondere per i danni materiali e di immagini arrecati ai fedeli del Santo Patrono Sant’Angelo e per la festa religiosa non organizzata per il 5 e 6 maggio 2022.
Gaetano Cardella – Avvocato