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Casual con cravatta scura e senza giacca Matteo Renzi, in un più classico giacca e cravatta (rossa) Pierluigi Bersani: così si sono presentati i due sfidanti alle primarie, nel confronto tenutosi ieri sera su Rai 1 in vista del ballottaggio che si terrà domenica prossima 2 dicembre.

Una sfida frizzante ma senza colpi bassi, al di là di qualche frecciata e di qualche battuta lanciata soprattutto da Renzi, per esempio quanto sfotte Bersani per l’abuso di metafore o per i riferimenti al suo parroco, dopo che nell’altro confronto aveva parlato di Papa Giovanni. Molti i punti in cui i due candidati alla presidenza del consiglio si sono trovati in accordo ma significative anche le differenze, per esempio sulla riduzione dei costi della politica, sulla politica estera e sulle alleanze (fermo il no di Renzi a Casini, possibilista Bersani).

In generale, Renzi è per un cambiamento radicale della classe dirigente del partito che, sebbene con minore intensità rispetto al centro-destra, ha avuto, secondo il sindaco di Firenze, delle responsabilità sulla crisi attuale. Bersani, invece, è per un rinnovamento in cui le esperienze aiutino una nuova classe dirigente ad emergere.

Intanto, a Palma fervono i preparativi in vista del ballottaggio. Questa sera riunione operativa alla presenza del coordinatore del PD Salvatore Tannorella e del coordinatore provinciale delle primarie Angelo Bellanti. Ricordiamo che potranno votare al secondo turno i già registrati e coloro che dimostreranno di essere stati impediti a votare al primo turno.