Oggetto: Elevata pericolosità Strada Statale 115
Egregio Signor Presidente, n data 09/01/2015 Le avevo scritto una lettera per criticare la Sua affermazione circa la presunta soddisfazione della comunità locale per il collegamento alternativo realizzato a seguito del crollo del viadotto Petrulla.
Oggi Signor Presidente, la mia Città paga un ulteriore tributo di sangue, anche e soprattutto, a causa delle disastrose condizioni in cui versano i nostri collegamenti viari. Nel caso specifico mi riferisco alla Strada Statale 115 che ogni anno semina lutti e sofferenze; una arteria stradale, anzi, l’unica arteria stradale di collegamento tra Agrigento e Gela che ogni giorno tanti cittadini, italiani come Lei, percorrono principalmente per recarsi a lavoro.
Sig. Presidente, mi chiedo: quanti lutti devono ancora contare le Città di Licata, Palma di Montechiaro e Gela per avere delle strade percorribili, non dico a livello di standard qualitativi europei, ma almeno a quello che garantisca un minimo di sicurezza?
Credo di interpretare i sentimenti della Cittadinanza di Licata nel manifestarLe la sensazione di essere stati ripetutamente presi in giro da chi ha il dovere di intervenire e non lo fa e preferisce scambiare la nostra rassegnazione con la “soddisfazione”; Ebbene, oggi siamo stanchi e vogliamo alzare forte la nostra voce in difesa dei nostri diritti e, primo fra tutti, in difesa del nostro diritto a non rischiare la vita tutte le volte che percorriamo quel tratto di strada non esageratamente definito “maledetto”! (Mentre scrivo mi giunge voce che un’ambulanza nelle scorse ore si è ribaltata nella stessa zona dove ancora l’altro ieri hanno perso la vita due giovani fidanzati licatesi e tanti altri prima di loro).
Le annuncio che mi farò promotore di una iniziativa che veda coinvolti tutti Presidenti dei Consigli Comunali di Gela e Palma affinchè i rispettivi Consigli comunali approvino una proposta di delibera di denuncia per dire basta alla manifesta inerzia di chi ha il compito di affrontare e definitivamente rimediare a quella che considero un gravissimo pericolo per la pubblica incolumità dei nostri Cittadini e di tutti coloro che occasionalmente si trovino a transitare la Strada Statale 115. Ma non smetto di sperare che Ella e le Istituzioni che leggono per conoscenza, mi anticipino, attivando ogni possibile iniziativa atta a mettere fine a questa “fabbrica di morte”.
Saverio Platamone – Presidente del Consiglio comunale