Pubblicità

Pubblichiamo una nota della ditta individuale Vincenzo Ferro, proprietaria dell’area del Piazzale Martiri delle Foibe, dove ha sede il terminal degli autobus.

A seguito di post pubblicati su Facebook da parte dell’associazione A testa Alta e in merito ad alcuni commenti ivi rilasciati da alcuni utenti, nonchè in relazione all’articolo pubblicato su un periodico online e poi postato dalla medesima associazione sulla propria pagina personale, per le quali riteniamo siano state espresse delle gravi allusioni nei nostri confronti ed errate informazioni alla cittadinanza di Licata, siamo obbligati a fornire adeguata risposta per dare una corretta e veritiera informazione sull’acquisto dell’immobile nonché sulla sua prossima destinazione a beneficio della collettività.
Premesso che:
– nell’anno 2008 era stato pubblicato un bando di gara dalla Ferservizi s.p.a. e la gara fu aggiudicata ad un privato licatese senza però che venisse stipulato successivamente l’atto di vendita per avvenuta revoca dell’aggiudicazione da parte della stessa Ferservizi;
– in quell’occasione, il comune di Licata non aveva esercitato il diritto di prelazione di cui all’art. 24 Legge n. 210/1985;
– la vendita dell’immobile in questione era stata oggetto di un nuovo bando di gara pubblica nel 2016, che prescriveva la procedura in perfetta conformità alle vigenti disposizioni di Legge con il prezzo a base d’asta subordinando la vendita presso terzi al mancato esercizio da parte dei soggetti legittimati (il Comune di Licata) della preferenza accordata dall’art. 24 L. 210/85 (anche in questo caso non esercitata);
– la pubblica procedura di vendita prevedeva l’invio di una offerta, unitamente alle garanzie dovute da parte dei potenziali acquirenti, da inserire in una busta chiusa e sigillata da consegnare presso lo studio del Notaio Giovanna Falcone in Palermo;
– pertanto la vendita era aperta a chiunque fosse interessato a partecipavi ed oltre alla scrivente parteciparono altri offerenti di Licata;
– la gara venne svolta a Palermo dal notaio Giovanna Falcone e da una commissione composta da funzionari della Ferservizi, a porte chiuse, e dell’aggiudicazione ne siamo venuti a conoscenza con comunicazione della Ferservizi s.p.a. ricevuta diversi giorni dopo l’espletamento della gara.
Considerato che di tutto ciò l’associazione a Testa Alta ne è pienamente a conoscenza, in quanto per sua stessa ammissione in possesso di tutta la documentazione, è evidente che la stessa non abbia letto bene i documenti e, in ogni caso, ci meraviglia come un’associazione che professi legalità e trasparenza possa provocare e prestarsi a fomentare polemiche fini a sé stesse.
Si rammenta che dal giorno 01.03.2018 la società ENleaf srls, costituita per la progettazione, costruzione e gestione del nuovo parcheggio, ne avrà la piena disponibilità e l’area potrebbe essere chiusa e l’accesso vietato a chiunque. Tuttavia, non è suo interesse recare disagi alla collettività di Licata e pertanto la zona rimarrà aperta e a completa disposizione di tutta la comunità fino alla realizzazione del nuovo parcheggio.
A tal proposito occorre evidenziare come da circa due anni il Comune di Licata non paga il canone mensile di locazione malgrado gli siano state puntualmente emesse regolari fatture e corrisposte le relative tasse e imposte allo stesso e allo Stato, ma per non recare disagi ai cittadini è stata evitata qualsiasi azione che avrebbe potuto impedire l’accesso al parcheggio ed il suo utilizzo.
Il progetto del nuovo parcheggio, a cui la ENleaf lavora da circa un anno, a seguito di diversi incontri tra i propri tecnici incaricati e quelli dell’ufficio urbanistica del comune, è stato completato e sarà presentato a breve.
Informiamo pertanto che il detto progetto prevede il pieno recupero di una zona che vige in stato di degrado e di abbandono con evidenti vantaggi per la collettività, che è teso a incrementare e a migliorare diversi servizi a beneficio della cittadinanza e in particolare dei turisti, nonchè ad arricchire notevolmente i vantaggi per l’intera città con la creazione di nuovi servizi innovativi sulle nuove esigenze sociali, sulla eco-innovazione e sulla eco-incentivazione dell’economia a bassa intensità di carbonio che contribuiranno certamente allo sviluppo del nostro territorio, a migliorarne la eco-sostenibilità e a renderlo più competitivo turisticamente.
L’area rimarrà nella sua funzione attuale di parcheggio e sarà interamente sottoposta a sorveglianza h24.
Verranno gestiti servizi di car e bike sharing e nuove forme di noleggio, compreso quello a lungo termine, esclusivamente con veicoli ecologici e a trazione elettrica; verrà promossa ed incentivata la eco-mobilità per i cittadini ed in particolare per i turisti che vogliono visitare il nostro territorio e quello regionale, per spostarsi dal centro verso le spiagge costiere, da e per i villaggi turistici e gli aeroporti siciliani (con i quali stiamo definendo convenzioni con società di car sharing ivi presenti).
L’area per lo stazionamento dei bus verrà ristrutturata e la copertura ampliata, resa più fruibile all’utenza a cui la sorveglianza continua garantirà sicurezza nelle ore notturne.
L’edificio, oggi abbandonato, verrà ristrutturato ed adibito ad uffici a servizio del parcheggio, ad alloggio custode e per la promozione della eco-mobilità.
Evidentemente, oltre ai benefici e ai nuovi servizi che saranno offerti ai cittadini e ai turisti, si creeranno nuovi posti lavoro.
Ai sensi dell’art. 57 delle norme urbanistiche tecniche di attuazione e fin dal primo incontro avvenuto diversi mesi fa, è stata già espressa all’ufficio urbanistica del comune di Licata la nostra volontà di concedere gratuitamente l’area per la stazione dei bus, e, al fine di promuovere una città ecosostenibile, vantaggi economici per la eco-mobilità a favore del comune e suoi dipendenti.
Pertanto, non si comprende sulla base di quale logica o interesse il Comune di Licata debba espropriare un’area sulla quale non ha esercitato il diritto di preferenza sull’acquisto, in considerazione tra l’altro che – ad oggi – questi dovrebbe pagarla al nuovo proprietario ad un costo superiore.
Chiarita l’inconsistenza delle affermazioni e delle allusioni lette, che potevano essere evitate chiedendo semplicemente informazioni alla nuova proprietà, la quale sarebbe stata ben lieta di fornirle e documentarle, resta l’amarezza e la delusione ed inoltre il verificarsi di tali fatti fa venir meno la volontà ad imprenditori che rischiano in proprio, illudendosi ancora di poter migliorare socialmente ed economicamente la città dove sono nati e dove vivono, scegliendo investimenti rischiosi e difficili anziché dirottarli altrove in assenza di rischi, difficoltà ed inutili polveroni che tanto tempo sottraggono alla propria attività.
Anticipiamo infine che porteremo a conoscenza della vicenda la dott.ssa Giovanna Falcone e l’amministrazione della Ferservizi s.p.a. per eventuali iniziative a loro tutela, e che abbiamo già dato incarico al nostro legale per le opportune azioni a tutela dei nostri interessi e della nostra immagine per i quali riteniamo di avere subito danni che devono essere risarciti.

Ditta individuale Vincenzo Ferro

Per completezza d’informazione, abbiamo sentito anche l’associazione A Testa Alta, nelle figura del presidente Antonino Catania.

“L’associazione A testa alta ha già formalmente invitato la Commissaria Straordinaria ad attivarsi per l’avvio – previe le indispensabili valutazioni e procedure d’obbligo da parte degli uffici comunali preposti – del procedimento di espropriazione per pubblica utilità delle aree di che trattasi. L’iniziativa ha prontamente raccolto l’apprezzamento e il sostegno di numerosi cittadini e pendolari, tra cui tanti studenti e lavoratori, che stanno firmando una petizione e organizzando un sit-in allo scopo di attirare l’attenzione delle istituzioni sulla problematica. Respingo con indignazione le accuse rivolte all’associazione A testa alta e che si leggono nel comunicato stampa diramato in data odierna dall’acquirente delle aree, riservandomi ogni azione nelle opportune sedi”.

Antonino Catania