87 armatori di Licata hanno redatto un comunicato stampa per evidenziare ancora una volta la propria situazione di precarietà.

Noi, pescatori di Licata, lanciamo un accorato appello affinché si intervenga con urgenza per affrontare la grave crisi che sta affliggendo la nostra marineria. La storica attività di pesca che da generazioni sostiene le nostre famiglie e l’economia locale è oggi minacciata seriamente dallo sfruttamento intensivo delle risorse di gas nel nostro mare.

Da quando le operazioni di estrazione del gas si sono intensificate nel bacino antistante Licata, abbiamo assistito a un drastico calo del pescato. Le nostre reti tornano sempre più spesso vuote, e le specie ittiche che un tempo popolavano abbondantemente queste acque sono ora difficili da trovare. Questo non è un fenomeno isolato o passeggero; potrebbe essere una conseguenza diretta e tangibile dell’attività antropica legata all’industria del gas.

Le vibrazioni, il rumore, l’alterazione dei fondali marini e l’emissione di sostanze, anche se considerate a basso impatto, stanno compromettendo l’habitat naturale della fauna marina, allontanando o distruggendo le popolazioni ittiche. Il nostro lavoro, già precario per sua natura, è diventato insostenibile. Molti di noi faticano a coprire i costi vivi delle uscite in mare, e il futuro delle nostre imbarcazioni, e quindi delle nostre famiglie, è sempre più incerto.
I ristori che l’Eni ha già riconosciuto a noi pescatori per il danno derivante dalle estrazioni di gas si sono rivelati esigui.
Non potevamo minimamente immaginare una simile catastrofe per il nostro comparto.
Chiediamo per questo motivo alla politica di riconoscere questa emergenza e di agire concretamente per compensare i danni subiti dalla marineria licatese. Non si tratta solo di indennizzi economici, per quanto essenziali per la nostra sopravvivenza. Chiediamo anche che vengano condotti studi approfonditi sull’impatto reale dello sfruttamento del gas sull’ecosistema marino e sulle risorse ittiche.
L’implementazione di misure compensative efficaci che vadano oltre il mero risarcimento, includendo, ad esempio, programmi di ripopolamento mirati o il sostegno alla diversificazione delle attività marittime.
Una maggiore trasparenza e partecipazione delle comunità locali e dei pescatori nei processi decisionali che riguardano le risorse del nostro mare.
La definizione di un quadro normativo più stringente che tuteli l’ambiente marino e le attività tradizionali come la pesca, bilanciando gli interessi economici con la sostenibilità ambientale e sociale.
La pesca è una risorsa preziosa, non solo economica ma anche culturale e identitaria per Licata. Non possiamo permettere che scompaia a causa di interessi che non tengono conto del benessere delle nostre comunità.

Confidiamo nel vostro intervento e nella vostra capacità di trovare soluzioni concrete per tutelare il futuro della nostra marineria.

87 armatori di Licata