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“Le nostre marinerie vanno urgentemente aiutate a superare questo momento di grande difficoltà. I pescatori hanno bisogno di misure in grado di fronteggiare l’emergenza Coronavirus, che si innesta su una crisi in atto già da tempo nel settore, anche a causa, come abbiamo denunciato più volte, di normative europee che non hanno tenuto in dovuta considerazione le peculiarità della nostra pesca.

A livello europeo è necessario che il FEAMP possa sostenere il fermo temporaneo causato da crisi sanitarie, abbattendo il limite temporale di sei mesi nonché le limitazioni finanziarie previste dal regolamento. Stiamo lavorando affinché queste modifiche vengano inserite nel pacchetto di riforme di alcuni regolamenti comunitari volti a mobilitare gli investimenti per far fronte agli effetti del Covid-19. Queste riforme verranno votate con procedura d’urgenza la prossima settimana e ci aspettiamo che le modifiche al FEAMP vengano avanzate anche dall’Italia.

Sarà ancora più indispensabile adottare quel provvedimento che abbiamo già richiesto mesi fa per garantire l’applicazione dell’attuale FEAMP 2014-2020 oltre la sua scadenza, in attesa dell’approvazione del nuovo Fondo e del bilancio pluriennale UE, i cui negoziati subiranno ritardi e si prolungheranno per mesi. Per la PAC e il mondo dell’agricoltura, questo provvedimento ponte è già stato adottato, ora è importante che anche alla pesca vengano garantite continuità e sostegno finanziario per la gestione dello sforzo di pesca.

Per quanto riguarda, invece, il livello nazionale, le misure prese dal Governo nel decreto ‘Cura Italia’ non sono sufficienti per fronteggiare le gravi conseguenze negative sul comparto. L’istituzione di un Fondo da 100 milioni di euro a sostegno delle imprese agricole e per l’arresto temporaneo dell’attività di pesca, infatti, vedrà solo una parte residuale delle risorse andare alle imprese della pesca. Per noi è necessario procedere alla sospensione delle scadenze e dei pagamenti, nonché ad interventi di semplificazione amministrativa. Inoltre, i pregressi fermi pesca devono essere saldati velocemente per consentire ai pescatori di poter contare su liquidità da reinvestire in questa situazione di difficoltà.

Dal settore ci arriva un forte grido di allarme: la stragrande maggioranza dei pescherecci sono fermi nei porti da molti giorni, a causa del crollo della domanda di prodotti ittici freschi, e a seguito dell’adozione delle misure di contenimento del contagio.

L’Europa ed il Governo devono impegnarsi a supporto di tutte le categorie produttive e dimostrare concretamente l’attenzione verso questo settore, che al momento non si vede assicurato un sostegno adeguato. Noi siamo qui, con proposte concrete, per fare in modo che la voce del mondo della pesca venga ascoltata”.

Lo dichiarano in una nota Rosanna Conte e Annalisa Tardino, eurodeputate Lega e rispettivamente Coordinatrice e componente della Commissione Pesca del Parlamento europeo.