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Con Berlusconi? Ho chiuso, rispondeva appena due mesi fa. Se c’è un politico cui fa difetto la coerenza, questi è Gianfranco Miccichè. Ora, nuovamente alleato di Berlusconi nella galassia elettorale del centrodestra frazionato in tante liste federate, dice di non cambiare partito (il suo Grande Sud correrà con lista propria), ma di cambiare il partito, riferendosi al Pdl. Nella sua lista, intanto, trova posto Marcello Dell’Utri. Glielo trova Berlusconi, che non si è sentito di lasciare fuori dal parlamento l’amico di una vita. Ma dentro Grande Sud scoppia il caso Cimino. Che non ha condiviso tutta questa operazione politica ed elettorale. Tutti insieme una volta cantavano, come la stragrande maggioranza degli italiani, “meno male che Silvio c’è”. Dimostrando non loro, ma la maggioranza degli italiani, che vivevamo, siamo vissuti per vent’anni, in un paese tutt’altro che normale. E l’abbiamo votato e rivotato, Berlusconi.Dandogli maggioranze bulgare. Ma Michele Cimino ormai riteneva chiusa quella storia politica. E di fronte al ritorno di fiamma di Miccichè per il Cavaliere medita sul da farsi. Non è escluso che segua un’altra strada.