Le liste civiche, nelle ultime tre elezioni comunali, hanno saputo vincere ed esprimere sia il primo cittadino che la maggioranza in consiglio comunale. Merito di chi ha saputo lavorarci e ha saputo mettere insieme uomini e donne di forza elettorale non indifferente. L’ultima elezione segnatamente ha sancito a Licata il trionfo delle liste civiche a sostegno del sindaco vincente (con un risultato plebiscitario) e la debacle di quanti – candidati sindaci e candidati al Consiglio – correvano con simboli di partito.
Riconosciuta questa realtà politica, come dato di fatto assoluto, i partiti – e il Pd soprattutto – mutino a Licata la strategia elettorale, ridimensionino le loro pur legittime ambizioni a essere soggetti guida delle alleanze e lavorino con le liste civiche (quelle che da Noi al Domani – per citarne alcune – hanno dimostrato di essere le più forti) per costruire alleanze in grado di competere con successo su uno schema bipolare che permetta, tra l’altro, di distinguere progetti di governo, uomini e idee. Ai partiti, vista la loro attuale oggettiva difficoltà, andrebbe il merito di fronte agli elettori (ai propri e a quelli che non riescono a conquistare) di mettere a disposizione nell’alleanza con le liste civiche, la propria organizzazione, le proprie strutture e i propri deputati di governo o di opposizione. Sarebbe un bagno d’umiltà politica in cambio di quell’interesse generale per il quale devono muoversi e di cui una città come la nostra non può fare a meno se vuole uscire dalla palude politica e amministrativa.
Chi scrive non è mai stato favorevole alle liste civiche e ha sempre creduto nella funzione prioritaria dei partiti. Ma di fronte a una realtà come quella di Licata e a una disparità di forze così incontestabile, non si può far altro che arrendersi. D’altra parte nulla esclude che a guidare queste alleanze e un programma di governo condiviso, sia un uomo di partito o indicato dai partiti. E magari in grado di mettere sulla bilancia, e a disposizione di Licata, il peso dei governi nazionali e regionali.
Gaetano Cellura