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Riceviamo e Pubblichiamo la replica dello storico Calogero Carità all’intervento dell’Epifania del Comune relativamente alla conservazione del patrimonio culturale.

Con un comunicato stampa di oggi 6 gennaio 2022, giorno dell’Epifania, speditomi alle ore 19,55 tramite Aruba, l’assessore Violetta Callea, che ha la delega anche per la cultura, ha voluto informare con urgenza in un giorno in cui gli uffici comunali sono chiusi in quanto festa da calendario, che la giunta municipale in data 5 gennaio 2022 con proprio delibera (non viene specificato il numero) ha approvato la sua proposta di avviare l’iter per il trasferimento entro il prossimo mese di maggio, compatibilmente con i tempi necessari richiesti dagli adempimenti di natura amministrativa e tecnica da parte degli Enti preposti, dell’Archivio Storico Comunale, la Biblioteca “Luigi Vitali” e il Fondo Librario Antico nei locali del Convento del Carmine al fine di consentire una migliore tutela, la valorizzazione e la fruizione di questo importante patrimonio da parte degli studiosi, delle scolaresche e dei turisti, anche con sistemi innovativi, individuando come sede e unico contenitore culturale l’Aula Capitolare dell’ex convento del Carmine con annessi ampi locali considerata l’inadeguatezza e la precarietà delle attuali sedi. Parlando di archivio storico, credo vi abbia compresi anche quelle parti chiusi da anni in un magazzino dell’ex macello e in un locale al piano terra del plesso San Salvatore. Una notizia che accolgo con vera gioia e con grande soddisfazione in quanto risponde al contenuto di tutti gli appelli, rispettosamente critici, e i suggerimenti costruttivi inviati negli ultimi tempi all’amministrazione comunale. Se l’assessore Callea, che ha goduto la mia simpatia e la mia stima anche per antichi rapporti familiari, si fosse fermata a questa prima parte del suo comunicato stampa non avrebbe dato l’impressione di voler dare una risposta rancorosa ed urgente ai mei appelli apparsi su facebook e ripresi dalla stampa quotidiana. Un pubblico amministratore, dato che rappresenta gli intessi primari della collettività che lo ha eletto, anziché porsi sulla difensiva deve prestare ascolto ed attenzione alle istanze, agli appelli, ai suggerimenti, agli inviti, alle critiche dei cittadini, specie se provengono da persone che hanno competenze sulle discipline oggetto del suo comunicato stampa. I miei interventi, a differenza di quanto dichiara l’assessore non hanno la finalità di denigrare l’operato dell’amministrazione comunale verso la quale ho sempre espresso tutta la mia disponibilità per dare un contributo costruttivo ai settori di cui ho molta competenza e non sono stati mai tesi a farla “deragliare”.
Sul fatto che gli archivi storici comunali siano ben custoditi, fatta eccezione per quello ospitato nel fondo antico, come sostiene l’assessore, pongoi miei più seri dubbi soprattutto per quello depositato all’ex macello i cui locali sono stati oggetto di varie vicissitudini dovuti al fiume Salso e ad un incendio. Preciso all’assessore che faccio giornalismo dal 1969 e, molto geloso della mia deontologia professionale, non ho mai scritto nulla senza essermi prima informato. Quei locali sono inadeguati ad ospitare 50 anni della nostra storia che io mi sono peritato a far selezionare, quando ero ispettore onorario ai BB.CC. dagli ispettori della direzione archivistica del ministero dell’interno. E non mi sono accorto dopo 15 anni della loro inadeguatezza, come dichiara l’assessore. Forse non ha memoria. L’archivio in questione fu trasferito in quella sede inadeguata dalla amministrazione Graci tra il 2008 e il 2009 che decise di destinare contro il parere dell’assessorato ai beni culturali della Regione il Carmine appena restaurato a sede dei dipartimenti anagrafe della popolazione e stato civile e ragioneria. Io cessai definitivamente dal mio incarico di ispettore ai beni culturali nel 2001 e nel 2004 venne nominata un’altra persona. Quando Graci trasferì l’archivio all’ex macello non restai in silenzio e continuai a protestare attraverso la stampa quotidiana e il mensile La Vedetta. In biblioteca c’è tutta la collezione del mensile licatese, l’assessore vada a sfogliarla e si accorgerà che non dico una balla. Ma dovrebbe ricordare che quando era all’opposizione in consiglio comunale più volte le sottoposi il problema e l’ultima volta lo feci la scorsa estate alla fine della presentazione al porto turistico del libro del prof. Francesco Pira, unitamente a quello della pinacoteca di cui non si ha più notizia, seppur più volte annunciata attraverso l’ufficio stampa del Comune. Potrà l’assessore Callea non gradire il termine ”bistrattati” riferiti agli archivi del macello e del piano terra del plesso San Salvatore, sarebbe stato forse più elegante e più signorile il termine “trascurati”, ma credo che l’assessore Callea non ci guadagni di immagine (già una caduta di stile c’è stata con il comunicato stampa in risposta alla denuncia della prof.ssa Cettina Callea sullo stato di degrado della biblioteca comunale) ipotizzando nel comunicato stampa che “l’Amministrazione Comunale potrebbe anche riservarsi di sporgere denuncia alle autorità competenti”. Una minaccia bella buona che appartiene all’arroganza della politica.
Se l’assessore Callea da sottile politica avesse riflettuto anziché buttarsi a capofitto nel suo comunicato stampa, avrebbe potuto a ragione dire che quanto da me denunciato l’ha ereditato da precedenti amministrazioni poco avvedute e che nonostante i problemi prima citati si sarebbe adoperata per mettere a posto la questione. In ogni caso l’archivio dall’ex macello va spostato con urgenza. Chieda la supervisione di un ispettore della Soprintendenza, ma provveda senza perdere altro tempo con le polemiche.
Intanto in attesa del trasferimento annunciato di cui alla delibera di giunta, si occupi della agibilità dell’archivio storico e del fondo antico. A gestire questo ricco patrimonio una sola unità per quattro ore settimanali in due distinti pomeriggi è insufficiente, mentre in biblioteca ci sono ben sette addetti al servizio.
Per quanto riguarda l’evento del 18 dicembre toccato nel suo comunicato stampa, so benissimo come si sono svolte le cose. Ho fatto la mia parte perché quell’evento riuscisse bene e mi sono sempre rapportato con il presidente dell’Associazione Memento.

Prof. Calogero Carità