Dell’area Renzi o di quella che è stata l’area Renzi, tenuto conto del totale disimpegno del sindaco di Firenze, emerge solo Davide Faraone impostosi a Palermo, dove sono stati notevolmente distanziati Sergio D’Antoni (solo settimo), Pino Apprendi e Bernardo Mattarella, fuori dai primi cinque piazzamenti necessari per ottenere il posto in lista. A Messina e a Enna successi scontati per Genovese e Crisafulli, il più votato in Sicilia (6348 preferenze su 7266 votanti). Buone affermazioni anche per Angelo Capodicasa ad Agrigento e per Nino Papania a Trapani che hanno superato le tremila preferenze. Ad Agrigento l’onorevole Capodicasa è seguito da Tonino Muscatt (2789 preferenze), mentre tra le donne si afferma Maria Iacono (1449). A Caltanissetta dovrebbe spuntarla Daniela Cardinale, di misura su Lillo Speziale, ex deputato regionale di Gela. Massiccia è stata la partecipazione al voto ad Alcamo. Si sono recati alle urne 3300 elettori del centrosinistra sugli ottomila dell’intera provincia. A Catania grande successo di Giuseppe Beretta (quasi cinquemila voti) e della sindacalista Luisa Albanella che lo segue immediatamente. Si sono piazzati davanti al deputato uscente Giovanni Burtone e all’ex deputato regionale Barbagallo e a un’altra uscente, Maria Samperi. Buona l’affluenza su tutto il territorio nazionale: tra Pd e Sel, il partito di Vendola, che ha tenuto contemporaneamente le sue primarie, oltre un milione di cittadini si sono recati al voto. E buono è stato il risultato ottenuto da Daniele Cammilleri (area Renzi), il solo licatese in corsa. Il capogruppo del Pd alla provincia ha ottenuto, solo contro tutti, 1320 preferenze. E, anche se distanziato dai primi, dovrebbe entrare tra i primi cinque nella lista della provincia di Agrigento. Emergono due dati politici. Il primo è l’affermazione di molti outsider e il discreto risultato delle donne in lista. Il secondo è però quello su cui maggiormente riflettere: l’apparato del Pd, a parte alcune pur significative eccezioni, continua ad avere saldamente in mano il controllo del partito. Daniele Cammilleri poteva farcela ad arrivare secondo, dietro Capodicasa, se l’onorevole Panepinto l’avesse sostenuto. Daniele gli è sempre stato vicino, l’ha sempre fatto votare alle elezioni regionali, ma il sindaco e deputato di Bivona ha preferito sostenere Moscatt. Ed è forse questa la considerazione ancora una volta più amara per noi licatesi. Vederci sempre traditi ed emarginati, sia a destra che a sinistra, dai deputati forestieri che votiamo.
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