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sala consiliare 2 (Custom)Il mancato raggiungimento del numero legale nella seduta di ieri ha sostanzialmente determinato la fine del consiglio comunale di Palma. Questa mattina, infatti, otto consiglieri (Pace, Montalto, Manganello, Alotto, Brancato, Romano, Aserio e Meli) hanno presentato le dimissioni. A questi vanno aggiunti Luigi Di Salvo e Nicolò Scopelliti, che si erano già dimessi martedì. Il numero totale dei consiglieri dimessi e non surrogati sale a, dunque, a 13, oltre la soglia degli 11 richiesti dalla legge.

Ieri il Consiglio comunale era stato convocato, con l’accordo dei capigruppo, per approvare provvedimenti non differibili. Per ben due volte è mancato il numero legale, pertanto, la seduta non ha potuto avere luogo. Tuttavia, i consiglieri presenti hanno preso la parola e hanno comunicato l’intenzione di volersi dimettere.

Il più articolato degli interventi è stato quello di Calogero Alotto che, riferendosi ad alcune affermazioni pronunciate nel precedente consiglio, ha dichiarato: “Irresponsabili, come Schettino, non sono i consiglieri, perché ad aver abbandonato la nave è stata la giunta. Almeno il vicesindaco o un assessore avrebbero dovuto rimanere per gestire l’ordinaria amministrazione e per fare le consegne al Commissario. Noi (riferendosi anche a Manganello, n.d.r.) siamo stati sempre opposizione alla giunta. Invece, c’è stato chi, e sappiamo bene chi, surrettiziamente diceva nei bar di essere opposizione ma in consiglio di fatto appoggiava la giunta. Prima di dimetterci – ha concluso Alotto- abbiamo ritenuto opportuno attendere l’arrivo del Commissario e approvare alcuni provvedimenti urgenti”.

Un altro intervento è stato quello del neo consigliere Matteo Meli, alla sua prima seduta. “Ho accettato per senso di responsabilità alle istituzioni e per chi mi ha votato ma, visto quello che sta accadendo, anch’io mi dimetto”.