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L’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) questa mattina, ha incontrato il commissario straordinario dell’Asp, Giuseppe Capodieci per discutere di rinnovo dei contratti agli infermieri, procedure di mobilità e, aspetto importante, della pubblicazione di un bando per il reclutamento di infermieri pediatrici.

Presenti alla riunione Salvatore Occhipinti, presidente di Opi Agrigento; Sabrina Di Marco, consigliera e infermiera pediatrica, e Antonino Venezia, consigliere dell’Ordine.

“Innanzitutto – spiega Salvatore Occhipinti – abbiamo chiesto il rinnovo dei contratti degli infermieri in scadenza questo mese; la graduatoria per gli incarichi di altro personale infermieristico, considerato che l’avviso è già stato pubblicato, a giorni sarà pubblicata la graduatoria e si procederà con la mobilità ma, principalmente, abbiamo discusso della figura essenziale dell’infermiere pediatrico. In tal senso, nella propria Dotazione organica, l’Asp ha disposto 16 posti complessivamente, di questi soltanto 2 sono occupati da infermieri pediatrici mentre i restanti 14 da infermieri generalisti. Abbiamo, dunque, chiesto al commissario Capodieci – conclude il presidente Occhipinti – la pubblicazione di un bando affinché anche i 14 posti siano occupati dagli infermieri pediatrici. Il commissario Capodieci ha dato la propria disponibilità sia per il rinnovo dei contratti in scadenza e per la graduatoria utile alla mobilità, sia per la pubblicazione del bando necessario al reclutamento degli infermieri pediatrici”.

L’infermiere pediatrico, responsabile dell’assistenza infermieristica pediatrica, gestisce e attua interventi di tipo preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo nei confronti di neonati e bambini, sani o ammalati, fino al 18° anno di età, della famiglia e della comunità relativamente a interventi di educazione sanitaria e promozione della salute. Secondo l’articolo 6 – comma 3 – del Codice del diritto nel minore alla salute e ai servizi sanitari, “in caso di ricovero in ospedale e dopo la sua dimissione, al fine di garantire la continuità assistenziale, il minore (in particolare se affetto da malattie croniche o disabilità) ha diritto di essere preso in carico da una rete multidisciplinare integrata tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali territoriali”.