Alle prime ore dell’alba i militari della Compagnia Carabinieri di Licata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Agrigento, dr Ottavio Mosti, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica dr Matteo Delpini, che ha coordinato le indagini, nei confronti di 13 soggetti, a vario titolo ritenuti responsabili di: Ricettazione in concorso e Furto aggravato.Il GIP, valutando positivamente quanto prospettato dalla Procura della Repubblica di Agrigento, ha accolto le richieste disponendo le seguenti misure cautelari: 9 Ordinanze di Custodia Cautelare agli arresti domiciliari, 4 Ordinanze di Misura Cautelare dell’Obbligo di Presentazione alla P.G.; il sequestro preventivo di un Autodemolitore sito a Campobello di Licata per la cui esecuzione è stata delegata la Compagnia Carabinieri di Licata che, con la Stazione Carabinieri di Palma di Montechiaro, ha condotto le indagini. L’operazione, denominata “CUPRUM”, ha avuto quale principale finalità quella di disarticolare un gruppo criminale dedito al furto di cavi elettrici e telefonici in rame. I particolari sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta, alle ore 11:00, presso la sala riunioni della Procura della Repubblica di Agrigento, presenti i magistrati della procura agrigentina ed i rappresentanti delle forze dell’ordine operanti.
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Gli indagati sono: Giuseppe La Mattina, Rocco La Mattina, Giovanni La Mattina,Feraru Gheorghe Eusebiu, Feraru Catalin, Stoican Ionut Gelu, D’Auria Domenico, Liarda Francesco, Girneata Ovidiu, Cozma Iulian, Bucur Alecu, Stan Catalin Basam.
Le investigazioni sono state svolte dalla Stazione Carabinieri di Palma di Montechiaro a seguito delle numerose denunzie presentate dalle vittime di svariati furti di rame. Il personale della Stazione, coadiuvato dai colleghi di Licata, ha effettuato puntuali accertamenti che hanno riscontrato quanto denunziato individuando il nucleo fondamentale dei ricettatori. I gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza, raccolti in esito alle citate indagini, hanno determinato l’emissione del provvedimento custodiale. Anche questa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento – diretta dal Procuratore della Repubblica Dr Renato Di Natale – dimostra la massima attenzione rivolta dall’Ufficio ai delitti contro il patrimonio in un contesto di particolare allarme sociale di recente evidenziato, proprio ad Agrigento, dall’attuale Ministro dell’Interno, prefetto Annamaria Cancellieri. L’attività, su direttive della stessa Procura, proseguono tuttora al fine di accertare eventuali altre corresponsabilità.
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