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La-caserma-carabinieri-LicataUn altro caso di presunti abusi ai danni di ospiti minori e non con disturbi psico-fisici all’interno di una struttura di accoglienza licatese. I Carabinieri della Compagnia di Licata, al termine di una lunga attività info-investigativa iniziata diversi mesi fa, hanno tratto in arresto questa mattina una donna, Caterina Federico, che svolgeva il ruolo di assistente sociale all’interno della comunità e disposto limitazioni per altri indagati. In particolare, FEDERICO Angelo, FEDERICO Domenico Savio, CAMMILLERI Giovanni, sono stati sottoposti al divieto di dimora nella provincia di Agrigento, mentre nei confronti di LUPO SALVATORE è stata disposta la misura interdittiva del divieto di esercitare l’ufficio direttivo di amministratore della “Suami – Società cooperativa sociale ONLUS”, la cui struttura di via Gela è stata sottoposta a sequestro preventivo. L’ordinanza cautelare è stata disposta dal Gip presso il Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Alessandro Macaluso e su disposizione Procuratore della Repubblica Renato di Natale, che ha coordinato le indagini.
L’attività di indagine è stata lunga e complessa e ha visto impegnati sia i militari del Nucleo operativo e radiomobile che il nucleo anti-sofisticazioni di Palermo, coordinati dal capitano Marco Currao. L’inchiesta è stata denominata “Catene Spezzate”. Durante il periodo delle indagini, sarebbero stati documentati diversi episodi di violenza e maltrattamenti nei confronti di persone ospiti della struttura anche con l’utilizzo reiterato di catene per tenere legati al letto alcuni minori e non con deficit mentali. I fatti sarebbero stati commessi dal dicembre 2014 al febbraio 2015. Il blitz dei Carabinieri è scattato questa mattina alle prime luci dell’alba. I militari sono intervenuti nella comunità dove in quel momento si trovavano presenti dieci ricoverati che sono stati smistati – con il supporto di personale sanitario – in altre comunità alloggio di Licata e di altri centri limitrofi. Imponente il dispiegamento di forze. Caterina Federico, la licatese arrestata, è stata posta in regime di arresti domiciliari in attesa dei prossimi pronunciamenti da parte dell’Autorità Giudiziaria.
“Operatori in servizio presso la struttura – si legge nel comunicato stampa diffuso dalla Procura – con numerose e reiterate condotte sottoponevano alcuni minorenni e/o inabili psichici affidati per ragioni di cura, vigilanza, assistenza e sostegno psicologico alla comunità, a maltrattamenti di natura fisica e psicologica tali da cagionare in loro gravi sofferenze ed umiliazioni”.