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Nuova orchestra Iricanti, in giro per la Sicilia ispirati da Rosa Balistreri

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L’arte come espressione di sentimenti autentici, narrazione della vita e della storia di un popolo, oltre che configurarsi come fine ultimo di chi vuole lasciare testimonianza della propria esistenza, rappresenta anche l’inizio da cui partire per contribuire alla crescita civile e culturale di una comunità.

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Ed è attraverso la musica e la sua “divinazione” quasi teatrale che parte il progetto della nuova orchestra “Iricanti”. Un lavoro ancorato alla tradizione popolare classica dei cantastorie, dei lavoratori della terra e del mare, ma ricco di contaminazioni e di esperienze artistiche che si incontrano e che trasformano le canzoni in racconti, in memorie che accompagnano lo spettatore e l’ascoltatore in un fantasioso viaggio, dentro la magia del tempo.

Un repertorio di canzoni nuove i cui testi sono riconoscibili dal comune denominatore che caratterizza il sodalizio musicale: il dialetto; utilizzato non solo come lingua vissuta ma come idioma vivo e rigenerato; sublimato da versi e scansionato da accenti che hanno come fine ultimo l’esaltazione della musicalità e dei suoi contenuti espressivi.

Da “Strati persi” (ultimo album) a “ Treni del Sud” (ultimo spettacolo itinerante) continua a vivere nel repertorio della band il tema intimista, a tratti ermetico ed autobiografico, che ben si intreccia e si integra con il peso di storie raccontate e vissute di “pezzi” della nostra Sicilia.

Storie di donne e uomini avvolti da comuni sofferenze, scandite da partenze verso terre sconosciute ma foriere di speranze e benessere (Ballata di Ciccu), avide di riscatto dal bisogno e da qualsiasi forma di sottomissione ( Vita Nova).

Ma anche racconti che esaltano i colori e le infinite bellezze della nostra terra: “sciauru d’aranci e limuna si porta ‘ntò cori…”.

I concerti che la nuova orchestra “Iricanti” porta in giro per i comuni della Sicilia hanno sempre come faro e guida ispiratrice la figura del grande mentore del canto popolare siciliano: Rosa Balistreri, ed è per lei che hanno scritto il brano “ Matri di li Canti”, canto suggestivo ed evocativo della vita di Rosa e con il quale sono soliti impreziosire le loro esibizioni.

Rosa ca curri contra u ventu

sciuri di campu senza tempu

senti vulari li stasciuni

dintra un rintoccu di campani

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