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Festeggia il traguardo dei 100 anni nonno Giovanni Oliveri. La sua è stata una vita a dir poco avventurosa. Scampato alla morte nel 1942 nel Friuli grazie alla vittoria di una gara di sollevamento pesi, con la sua statura di 163 cm per 60 kg di peso riuscì a sollevare un sacco di juta da 150 kg, mandando in visibilio i suoi 5000 commilitoni, Ufficiali dell’Esercito e gerarchi Fascisti. Quella vittoria gli fece guadagnare un premio di 250 lire ed una licenza di un mese in piena guerra. Giunto nei pressi di Canicattì, il treno sul quale viaggiava venne bombardato da aerei inglesi partiti da Malta e scampato alla morte per miracolo giunse a piedi a casa nei pressi del Molino Pastificio Verderame che proprio quella notte venne bombardato, provocando il crollo della sua casa, ma anche stavolta riuscì ad uscire dalle macerie ferito ma vivo. La notte del 10 luglio 1943, una cannonata sparata da una corazzata USA dal largo di Torre di Gaffe lo fece volare da cavallo provocandogli la perdita dell’ udito per due mesi. Per tutta la vita ha fatto il Sensale e l’imprenditore agricolo, e fu il primo all’inizio degli anni 70 a sperimentare la nuova coltura del melone Cantalupo portato a Licata dall’imprenditore piacentino Roberto Bersani.