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Dalla Piana di Licata si leva un fortissimo grido di allarme degli agricoltori licatesi. Coltivatori diretti, imprese, produttori autonomi sono tutti accomunati dall’emergenza siccità. Nelle ultime settimane la situazione ha veramente assunto contorni emergenziali che rischiano di essere aggravati da condizioni meteo che non sembrano promettere nulla di buono in termini di precipitazioni. “Preghiamo per un po’ di pioggia – è il coro univoco che ci arriva dalle contrade agricole licatesi – il clima è andato a farsi benedire: a novembre/dicembre abbiamo avuto il diluvio universale con danni ingenti alla città e alle campagne, dopodiché il nulla cosmico. I terreni sono asciutti e duri come il cemento per via della siccità e delle temperature”. La “distribuzione” delle precipitazioni ha in effetti giocato un brutto scherzo agli agricoltori licatesi: per usare un termine tecnico mutuato dall’idraulica, si è passati dal “troppo pieno” di Ottobre, Novembre e Dicembre alla siccità di Gennaio. Non si vede una goccia d’acqua ormai da quasi due mesi. L’unica speranza degli addetti ai lavori licatesi è riposta in una stagione primaverile che le proiezioni meteorologiche annuncerebbero come piovosa. Ma si tratta di proiezioni che dovranno poi ovviamente essere confermate dai fatti. Abbiamo sentito anche Enzo Carlino, funzionario della Condotta Agraria. “Abbiamo avuto precipitazioni intense a Ottobre e soprattutto Novembre – le sue parole – seguite da due mesi senza pioggia. Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto segnalazioni scritte da parte degli agricoltori ma è chiaro che da parte nostra c’è un monitoraggio sempre attivo”. I problemi ci sono, è inutile negarlo. L’intero comparto agricolo sta soffrendo per una siccità che quest’anno è stata di gran lunga più forte rispetto alle stagioni invernali passate. Anche questa campagnata ha visto investimenti economici notevoli da parte degli agricoltori locali già pesantemente provati dai nubifragi di Novembre le cui conseguenze erano state (in alcune contrade soprattutto) devastanti.