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Si acuisce la vertenza degli operatori ecologici del cantiere di via Umberto secondo. Dopo la prima giornata di sciopero dello scorso 16 Febbraio, i netturbini licatesi ne hanno proclamate altre due per le giornate dell’otto e del nove marzo prossimi. Serrata decisa al termine di una lunga assemblea svolta ieri mattina nei locali dell’autoparco. Lo sciopero è stato proclamato dalla CGIL Funzione Pubblica. In un documento inviato al Comune, alla Prefettura di Agrigento e alla Commissione di garanzia per l’attuazione delle legge sullo sciopero, l’organizzazione sindacale illustra le motivazioni dell’annunciata serrata. La procedura di raffreddamento era stata avviata il 19 Gennaio scorso ed era relativa al mancato pagamento delle spettanze agli operatori ecologici del cantiere di via Umberto secondo. La CGIL evidenzia che “le parti si sono riunite e la procedura è stata chiusa negativamente”. Alla base dello sciopero proclamato per i prossimi 8 e 9 marzo ci sono i soliti motivi: i lavoratori distaccati nelle varie società non percepiscono puntualmente gli stipendi. L’altro motivo scatenante è il mancato versamento delle quote del trattamento di fine rapporto nei fondi. Gli operatori ecologici licatesi contestano inoltre “che non viene liquidato lo straordinario effettuato”.

Due giorni di mancata raccolta avrebbero effetti devastanti dal punto igienico-sanitario. In questo lasso di tempo si cercherà probabilmente un punto d’incontro per scongiurare una serrata che avrebbe inevitabili ricadute sulla tenuta igienico-sanitaria del territorio. Anche un solo giorno di mancata raccolta ha poi bisogno di un po’ di tempo per essere del tutto assorbito a livello di rimozione del pattume dalle batterie di cassonetti.