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Una conferenza di servizi presso il Genio civile di Agrigento ha dato il via libera alla proposta progettuale per i lavori di riefficientamento del corso d’acqua “Fiume Imera meridionale” per un tratto di lunghezza di 9,2 kilometri all’interno del territorio comunale di Licata. L’importo complessivo stimato per l’esecuzione  dei lavori è di 891.800 euro. Alla conferenza di servizi hanno preso parte il Comune, l’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico Sicilia, il dipartimento regionale Ambiente, l’Asp di Agrigento, la Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento e l’Ufficio circondariale marittimo. Da parte di tutti gli Enti coinvolti è arrivato parere favorevole e pertanto il via libera all’apertura del cantiere. La proposta progettuale è importante e rientra in quegli interventi di mitigazione del rischio idro-geologico di cui il territorio licatese ha urgente bisogno come riscontrato anche in occasione delle recenti perturbazioni. La relazione del Genio civile di Agrigento evidenzia in particolar modo la condizione del secondo tronco fluviale, quello che va da Contrada Stretto fino alla sbocco nel Mediterraneo all’altezza della Playa. Tragitto che “in concomitanza ad eventi di piena particolarmente gravosi ha provocato nel corso degli anni periodici fenomeni di esondazione in buona parte del territorio di Licata e anche nel centro abitato”. I danni riscontrati riguardano il deposito di materiale di trasporto lungo il corso fluviale con conseguente restringimento della sezione idraulica, alveo e sponde ricoperte da vegetazione e (soprattutto) l’insabbiamento della foce. Il Genio civile specifica quindi quali saranno gli interventi da mettere in atto grazie alla copertura finanziaria ottenuta: la rimozione dei depositi di materiale e delle concentrazioni vegetali che hanno causato una riduzione della portata massima sopportabile dell’alveo con conseguente aumento delle probabilità di esondazione; la ridefinizione delle sezioni idrauliche in prossimità delle zone pianeggianti; la realizzazione di una scogliera o gabbionata a salvaguardia dell’erosione al piede delle sponde; la pulitura della foce. “Con tali lavori – conclude l’elaborato del Genio civile – si vuole mitigare il rischio di esondazione ed aumentare la capacità di deflusso delle acque senza tuttavia arrecare turbativa alla cinematica delle correnti e senza intaccare le caratteristiche ambientali dei luoghi”. Come detto, dalla conferenza di servizi sono emersi, all’unanimità, pareri favorevoli.