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Un documento sulla giornata internazionale contro l’omofobia, condiviso da diverse associazioni.

La Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia è una ricorrenza promossa dall’Unione europea che si celebra dal 2004 il 17 maggio di ogni anno. L’obiettivo della giornata è quello di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell’omofobia, della bifobia e della transfobia. Ideata da Louis-Georges Tin, curatore de Dictionnaire de l’homophobie, la prima Giornata internazionale contro l’omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2004, a 14 anni dalla decisione (17 maggio 1990) di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione  internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Cosa che oggi sembra impossibile esistesse. La nascita del movimento omosessuale contemporaneo avviene nel 1968, anno in cui la volontà di cambiamento della società in favore di una maggiore libertà di scelta e del riconoscimento della dignità di ogni persona esplode in tutto il mondo, in dimostrazioni e azioni concrete contro l’ordine precostituito. La data adottata come simbolo per sigillare l’inizio del movimento omosessuale contemporaneo è il 28 giugno 1969, giorno dei Moti di Stonewall. All’ennesimo tentativo della polizia di disperderli, questi si ribellarono. Sylvia Rivera, ragazza transgender che per prima si ribellò gettando una bottiglia contro la polizia, divenne il simbolo della rivolta. In Italia il primo esponente della comunità Lgbt che ha cercato di creare un movimento di liberazione omosessuale anche in Italia fu Aldo Mieli (1879-1950). Oltre a lui si ricordano Bernardino Del Boca, intellettuale e scrittore, punto di riferimento del movimento omofilo. A lui si deve la creazione della prima rubrica omosessuale in Italia, “Sesso e Libertà”, su un periodico pubblicato dall’anarchico milanese Pepe Diaz. Negli anni Ottanta l’omofobia fu scatenata anche dall’inizio dell’epidemia di Aids. La data ufficiale adottata come inizio dell’epidemia della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita fu il 5 giugno 1981. In quel giorno il centro per il monitoraggio e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti identificò un’epidemia di pneumocistosi polmonare dovute al virus dell’HIV in cinque omosessuali di Los Angeles. Inizialmente la sindrome fu denominata GRID, acronimo di Gay-Related Immune Deficiency (immunodeficienza dei gay), ma le autorità sanitarie stabilirono presto che non c’era un legame univoco tra l’omosessualità e virus. Infatti, quasi la metà dei soggetti colpiti dalla malattia non era omosessuale.
Tanta strada è stata fatta in merito alle “regole”, ma molto vi è da fare ancora, specie se si considera la reale percezione nella vita quotidiana ed ancor di più nelle “periferie” delle nazioni quali il nostro territorio. Nella nostra terra non sino a troppo tempo fa frequenti erano i matrimoni di “cummogliu” che vedeva protagonisti la tipica zitella (altra vergogna da nascondere) e gli omosessuali, completamente discriminate invece i casi d’ amore tra donne, sembrerebbe un becero racconto di società arcaiche ed invece sono le basi sociali su cui si sono basate le  generazioni nei nostri territori.
Il nostro tentativo è quello di chiarire l’aberrazione di ogni violenza, quella fisica che ha purtroppo vista coinvolta un concittadina la quale pur essendo la più aberrante è la più palese e quindi individuabile e combattibile, poi vi è la violenza velata quella della discriminazione nelle assunzioni, nel fare acquisti, nel “vivere” la città e soprattutto nell’esprimersi. Anche in ambienti in cui il superamento dei razzismi dovrebbe essere assodato (istituzioni in testa) spesso l’omofobia striscia zelante, poichè se si è George Michael magari si è affascinati dal personaggio, ma se due ragazzetti si danno un bacio ci si scandalizza. Auspichiamo una vitalità maggiore sull’informazione, unica arma possibile contro ogni violenza, da parte delle forze sociali ed istituzionali della nostra città e nel condannare ogni forma di razzismo e violenza.

Collettivo Contro Vento Licata

No Triv Licata

Centro Polifunzionale Licata

Rifondazione Comunista Federazione Agrigento

Ass.  Licata Bene Comune

Ass. Artistica 33

Ass. A Testa Alta

Chiesa Cattolica Ecumenica di Cristo in Italia

Cgil Licata

Movimento 5 Stelle Licata

Giovani Comunisti Agrigento

Federconsumatori Licata

Ass. LIMPIADOS

No Muos Licata

Centro Resistencia Licata