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Sono ingenti i danni che, soprattutto ad aziende agricole ed attività produttive, sono stati causati dal nubifragio che si è abbattuto su Licata. Il sindaco Pino Galanti e l’assessore alla Protezione Civile, Giuseppe Ripellino, chiedono la dichiarazione dello stato di calamità naturale.

Anche il territorio di Licata è stato investito dalla straordinaria ondata di maltempo che ha devastato l’intera provincia di Agrigento. I danni maggiori si registrano a Mollarella, rinomata località balneare licatese, e nelle contrade Poggio Cuti, Mollaka Faia e Troccano, aree in cui si sviluppano produzioni agricole. Diverse decine di ettari di terreno sono letteralmente finiti sott’acqua.

Il sindaco Pino Galanti e l’assessore comunale alla Protezione Civile, Giuseppe Ripellino, al termine di un primo sopralluogo eseguito oggi nelle zone colpite dal maltempo, hanno chiesto alla Regione Siciliana di dichiarare lo stato di calamità naturale per Licata.

“Aziende agricole ed attività produttive – sono le parole di Galanti e Ripellino – sono state letteralmente messe in ginocchio dai nubifragi di ieri. Sulla zona di Mollarella, ma anche nelle contrade circostanti, nel giro di un paio di ore, sono caduti 95 millimetri di pioggia e tutto è stato sommerso dall’acqua. Stamani abbiamo incontrato produttori agricoli ed imprenditori della zona, rassicurandoli: faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per sostenerli. Stessa cosa per i residenti di quell’area, che hanno avuto le abitazioni allagate. E’ necessario che la Regione dichiari lo stato di calamità naturale per Licata”.

Intanto già lunedì arriveranno a Licata i tecnici del dipartimento regionale di Protezione Civile.