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Cataste d’immondizia non raccolta per le strade e ruspe all’opera contro l’abusivismo. Il sindaco sfiduciato senza una sola valida ragione, l’ennesimo commissariamento della città e la crisi conclamata della sua democrazia. In questo desolato panorama una sola novità apparentemente positiva: l’elezione di Pullara all’Ars.

Licata si aspetta molto da lui. Gli ha dato voti di fiducia e di speranza. Dopo molti anni ha eletto per la terza volta il suo deputato regionale invertendo una tendenza  che l’aveva vista quasi sempre premiare più i candidati forestieri che i locali.

Ora incomincia, dovrebbe incominciare, una politica di rilancio della città. Tra fiducia e scetticismi vari. Perché il 2017 ci lascia molte macerie politiche. Una città spopolata e senza più giovani. Tutti cercano lavoro altrove. Tutti mettono a profitto  titoli di studio e intelligenze dove possono essere riconosciuti e apprezzati.

I figli partono e i padri restano. Di questo passo non può esserci nessun rinnovamento politico e culturale per Licata, nessuna nuova carica ideale (ammesso ce ne sia mai stata una) capace di ringiovanire le istituzioni locali e gli stessi partiti. Questi ultimi ridotti a contenitori vuoti. Di idee e di programmi. Comitati elettorali perlopiù.

I risultati si vedono. Un giovane sindaco è stato sfiduciato dal consiglio comunale: e non se ne capisce ancora il motivo. Che non può essere cercato nelle demolizioni delle costruzioni abusive: queste ancora continuano e non certo la sfiducia poteva fermarle. La città chiamata continuamente al voto. La sua classe politica dal 2008 incapace di completare un mandato. Non sono purtroppo segnali di buona condizione della nostra democrazia. Sindaco e consiglio comunale li eleggiamo per cinque anni: e tanto devono rimanere in carica. Questo almeno abbiamo il diritto di pretenderlo.

E lo stesso diritto abbiamo per il 2018 a una città finalmente pulita. Senza più cassonetti pieni di rifiuti, la cui tassa paghiamo profumatamente per un servizio che non viene reso. E senza cani randagi per le strade. Sono problemi storici di Licata, lo sappiamo. Problemi su cui siamo costretti a tornare spesso. Ma se questa è la realtà, non possiamo certo parlare d’altro. Il 2017 è stato politicamente più scuro che chiaro. Scuro di nubi che solo un fatto nuovo, come l’elezione di Pullara, ha parzialmente rischiarato. Può bastare?

Gaetano Cellura