La Fidapa, sezione di Licata, per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, come di consueto, ha in programma alcune iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza sul terribile e dilagante fenomeno della violenza perpetrata in particolare sulle donne. Sabato 24 Novembre dalle ore 9.00 alle ore 20.00 si installerà un gazebo in Piazza Progresso per distribuire materiale informativo e gadgets contro la violenza. Tale attività sarà portata avanti con la collaborazione della Procivis, dell’Aido, della CRI che trasmetterà filmati inerenti alla tematica, e alle Benemerite- ANC che allestiranno una mostra dal titolo “La strage delle donne” all’interno del Chiostro di San Francesco dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00. La mostra sarà articolata in tre percorsi: la giustizia, le vittime e la speranza. Durante la mattinata del 24 si potranno ammirare e votare delle produzioni grafico pittoriche, sul tema della giornata, eseguite dagli alunni delle scuole superiori. Tale mostra dal titolo “Dal centro storico: no alla violenza” si svolgerà dalle ore 9.30 alle 13.00 lungo i corsi principali del centro storico. Su ogni lavoro sarà esposto un numero di riferimento, con il quale, passanti, studenti, cittadini potranno votare l’immagine preferita sotto il gazebo installato in Piazza Progresso. I primi tre vincitori saranno premiati con attestati e libri. Domenica 25 Novembre dalle 10.00 alle 12.00 i giovani di varie associazioni si riuniranno nel centro storico e divisi per gruppi, occupando luoghi diversi, esprimeranno la loro protesta con un repertorio di canzoni dedicate alle donne o con qualsiasi altra tecnica espressiva. La mattinata sarà un momento di aggregazione e riflessione in cui il canto e le altre attività diventano linguaggi di pace per combattere ogni forma di violenza. Nel pomeriggio alle 17.30 dal Chiostro S. Francesco partirà un corteo che attraverserà strade di alcuni quartieri passando per la via Marotta, dove due anni fa sono stati uccisi gli anziani coniugi Timoneri. Sarà consegnata, inoltre, una lettera in tutte le parrocchie per denunciare anche nelle chiese la gravità del fenomeno.
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