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Siamo all’inizio di una stagione turistico-balneare che dovrebbe segnare la ripartenza per tutta Italia dopo più di un anno di pandemia che ha causato effetti disastrosi in particolare sull’economia, e mentre nel resto d’Italia i musei, le mostre, le attrattive turistiche ritornano ad essere aperte al pubblico, a Licata tutto è fermo. Cosa offriamo ai turisti che visitano la città? Cosa sta facendo l’amministrazione Galanti e l’assessore ai Beni Culturali per rendere fruibile l’immenso patrimonio licatese, ampliando la nostra offerta turistica e contribuendo così a rimettere in moto l’economia licatese? Oltre ai comunicati propagandistici che annunciano convenzioni con altri Enti, iniziative culturali, creazione di nuove attrattive con le foto di rito, la città e gli operatori commerciali tutti hanno bisogno di fatti. Meno fumo e più arrosto, assessore Callea. Ad ottobre 2020 l’assessore ai Beni Culturali aveva annunciato la firma di una convenzione con il Parco Valle dei Templi per la realizzazione già per Natale di una pinacoteca nei siti della Badia e San Salvatore ed il riallestimento del Museo del Mare all’interno del Chiostro Sant’Angelo. Un paio di mesi fa un altro comunicato ribadiva tale convenzione, ma ad oggi ancora nulla è stato fatto, anzi la situazione dei beni culturali a Licata è peggiorata. Ad oggi infatti i turisti possono visitare solo i siti gestiti dal Parco Archeologico Valle dei Templi con proprio personale, e soltanto nei giorni feriali, museo della Badia e Castel Sant’Angelo, i beni gestiti dal Comune, meglio dire che dovrebbero essere gestiti dal Comune, continuano a non poter essere fruibili. Perchè l’amministrazione non affida l’apertura di tutti i siti alle associazioni archeologiche e/o di promozione turistica licatesi? Perchè non si sigla una convenzione tra Comune, Parco Valle dei Templi e associazioni locali per rendere fruibile il museo archeologico della Badia e il Castel Sant’Angelo anche nei giorni festivi e il sabato, giornate di maggior affluenza turistica? Inoltre, all’interno del Chiostro Sant’Angelo il Museo del Mare, importante attrattiva turistico-culturale, oggi è ancora chiuso al pubblico perchè l’amministrazione Galanti non ha ancora rinnovato la convenzione con il gruppo archeologico Finziade, creatore e curatore di questo museo, disponibile come negli anni passati a renderlo fruibile ai turisti, anche nei giorni festivi. Qual è la ragione di tale scelta? Nelle more che parta il progetto con il Parco Valle dei Templi, chiedo che venga rinnovata tale convenzione per restituire fin da subito alla città, ma non solo, questo importante patrimonio archeologico, ampliando così l’offerta turistica di Licata.
Vera Lauria