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La Polizia di Stato, al termine di tempestiva e complessa attività investigativa, ha deferito all’Autorità Giudiziaria tre soggetti, due quarantenni campani ed un extracomunitario, resesi responsabili, con due distinte condotte, del reato di truffa aggravata commessa tramite rete internet.

Invero, la prima attività d’indagine scaturiva dalla denuncia che un giovane licatese presentava presso il locale Commissariato di P.S., nella quale raccontava che, a bordo del suo veicolo, era stato sottoposto ad un controllo su strada da parte di pattuglie del predetto Ufficio di P.S.

Gli Agenti, poiché in quel momento non aveva al seguito l’assicurazione del veicolo condotto, irrogavano la sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada e lo invitavano ad esibire la documentazione attestante il regolare contratto assicurativo.

Dopo qualche giorno, recatosi presso gli Uffici del Commissariato per la doverosa esibizione del citato contratto, i poliziotti accertavano che il documento era falso e, pertanto, che il veicolo era privo di copertura assicurativa.

Detto accertamento faceva emergere che il giovane era stato truffato poiché, sebbene credeva di aver regolarmente assicurato il proprio veicolo su un noto sito on-line, detto adempimento non andava a buon fine per le condotte truffaldine dell’odierno indagato.

In particolare, si accertava che il giovane, dopo essersi collegato tramite internet ad un noto sito di offerte on-line, alla ricerca di una polizza assicurativa per la sua autovettura, veniva contattato sul cellulare da un uomo, successivamente individuato nell’odierno indagato, presentatosi come assicuratore, il quale proponeva un contratto assicurativo con una nota compagnia.

Il giovane truffato, dopo aver ricevuto tramite email la proposta di copertura assicurativa per il proprio veicolo, ritenendola molto conveniente, la accettava ed effettuava, come concordato con il presunto assicuratore, una ricarica su una carta prepagata e, dopo poco tempo, riceveva tramite email il contratto assicurativo ed il certificato di assicurazione relativo al proprio veicolo, documenti apparentemente reali.

Ricevute le sopra narrate informazioni, personale dell’Ufficio Controllo del Territorio del Commissariato di P.S., dava inizio alla indagine che in breve periodo, con diverse attività investigative, svolte anche con accertamenti informatici, permetteva di risalire ed individuare l’autore della truffa così ben congegnata dall’odierno indagato, risultato peraltro già gravato da analoghi precedenti penali, da trarre in inganno la parte offesa che, come detto, ha scoperto il raggiro solamente a seguito di un controllo di Polizia.

Analoga attività d’indagine veniva svolta dal personale del predetto Ufficio di P.S. a seguito di simile denuncia presentata da un licatese che, dopo aver richiesto un preventivo per la copertura assicurativa del proprio veicolo su una nota piattaforma on-line ed aver effettuato il relativo pagamento con bonifico bancario, non ricevendo il certificato di assicurazione né tantomeno il contratto assicurativo in originale, intuiva di essere stato truffato, per cui decideva di rivolgersi alla Polizia di Stato.

L’attività investigativa tempestivamente condotta dal personale del Commissariato di P.S. al fine di risalire all’autore della truffa permetteva di individuare il presunto colpevole del raggiro che, nell’occasione si sarebbe avvalso della complicità di un altro soggetto, successivamente individuato in un extracomunitario anch’egli residente nel napoletano.

Entrambi gli indagati risultano gravati da numerosi precedenti giudiziari per reati di truffa, specificatamente per la stipula di falsi contratti assicurativi.

Pertanto, al termine delle sopra narrate attività investigative, gli indagati venivano deferiti alla Autorità Giudiziaria poiché ritenuti responsabili del reato di truffa aggravata.