Dopo il ruolo di protagonista del film “La terramadre”, del regista Nello La Marca, è tornato sul set, dopo 7 anni, Michele Di Rosa. Dall’interpretazione del figlio di un emigrato che stringe una solida amicizia con un immigrato clandestino, Di Rosa è passato ad interpretare, in una docufiction dal titolo “Trent’anni di mafia”, un killer di cosa nostra che uccide il boss Peppe Settecasi, capo della mafia agrigentina negli anni settanta.
La docufiction, dei registi Sabino Taormina e Mario Mussotto, girata ad Agrigento e provincia, ha ricostruito le stragi avvenute nell’agrigentino negli ultimi 30 anni .
A Di Rosa, che attualmente conduce un programma radiofonico, abbiamo chiesto un commento su questa nuova esperienza.
“Mi sono ritrovato in un ruolo molto diverso dalla quello interpretato in “La terramadre” ma penso di essermi calato bene nella parte. E’ stata una bella esperienza e mi sono anche divertito, dato che sin da bambino ho avuto l’aspirazione di fare l’attore. In futuro – ci ha detto Di Rosa rispondendo ad una nostra precisa domanda – proverò a continuare a fare l’attore, sfruttando le occasioni che potrebbero arrivare. Mi piacerebbe portare in alto il nome di Palma per far vedere al mondo che nel nostro paese ci sono tanti talenti. E speriamo che almeno uno ce la faccia”.
Luigi Arcadipane