E’ un’iniziativa assai interessante quella che stanno portando avanti Carlo D’Oro, esperto di tecnologia 3D, e l’archeologa Elisabetta Castellana, fondatrice e presidentessa del Gruppo archeologico Xoànon, nato nel mese di settembre di quest’anno e conosciuto dalla cittadinanza lo scorso 12 e 13 ottobre quando, nel contesto delle “Giornate Nazionali di Archeologia Ritrovata”, patrocinata dal Presidente della Repubblica e dal Ministero dei Beni Culturali, ha riaperto dopo diversi anni il sito archeologico della Zubbia.
Il progetto, denominato “Archeo 3D” punta a far rivivere e valorizzare i siti archeologici attraverso la ricostruzione virtuale 3D con un supporto di visualizzazione, esattamente come avviene per la visione di un film in 3D.
“Un lungo scambio di opinioni con Carlo D’Oro sulle possibili modalità di valorizzazione del nostro territorio – ha dichiarato l’archeologa – ha dato vita all’idea di unire archeologia e tecnologia 3D. Tale progetto potrebbe rappresentare una proposta di valorizzazione per i nostri siti che a differenza di un bene monumentale, quali possono essere per es. una chiesa o un palazzo, sembrano a prima vista raccontare poco al visitatore, poiché le testimonianze spesso sono appena visibili sul terreno o possono trovarsi in altra sede, ad esempio nei Musei, o peggio ancora possono essere scomparse.
Oggi, come ieri, convinta dell’utilità sociale del progetto “Archeo 3D” vorrei affrontare questa nuova esperienza – conclude Castellana – con la stessa passione e volontà di sempre. Ciò significherebbe lavorare alla realizzazione di un sogno: far rivivere uno o più siti archeologici di Palma come luoghi di incontri e di scambi per una crescita culturale della collettività”.
Luigi Arcadipane