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castelloGli agenti del commissariato di Polizia, diretti dal vicequestore Giancarlo Consoli, hanno rinvenuto un ipogeo paleocristiano del secondo secolo dopo Cristo sul monte Sant’Angelo. L’ipogeo, distante solo una ventina di metri dal castello, è costituito da tre cunicoli e si trova sotto la cisterna di un’abitazione privata di campagna i cui proprietari sono adesso indagati per scavi clandestini e possesso illegale di materiali archeologici. All’interno dell’ipogeo sono stati trovati reperti di età ellenistica. L’area è stata sottoposta a sequestro subito dopo la ricognizione effettuata dai tecnici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento.

L’assessore comunale ai Beni Culturali, Paolo Licata, ha espresso soddisfazione per la brillante operazione congiunta di Polizia e Guardia di Finanza che, nella giornata di ieri, ha portato al rinvenimento dell’ ipogeo paleocristiano e di reperti vari di epoca ellenistica nell’area archeologica di Monte Sant’Angelo. “Sul fatto che la zona collinare che sovrasta la città sia ricca di reperti archeologici di varia natura ed epoca – è il commento dell’assessore Licata – non abbiamo mai avuto dubbi,  grazie all’impegno ed agli interventi della Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Agrigento che, nel corso degli ultimi decenni, hanno permesso di riportare alla luce e valorizzare numerosissime testimonianze  della ricca storia della nostra città. Ragion per cui, la scoperta di ieri costituisce un altro importante tassello per la valorizzazione e promozione storico – archeologico – turistica di Licata, un altro punto su cui impostare il rilancio economico. Il nostro augurio è che, ultimate le formalità di rito previste dalla legge sulla tutela dei beni monumentali ed archeologici, questo nuovo sito ed i reperti possano essere fruibili sia dagli studiosi che dalla collettività. Colgo l’occasione per ringraziare il vice questore, dottor Consoli, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza guidata dal luogotenente Savino Giuseppe Vizzini, nonché la Sovrintendenza, per la brillante operazione di ieri e per quanto, insieme all’Arma dei Carabinieri, hanno fatto in passato per la tutela del ricco patrimonio storico – archeologico – paesaggistico presente in tutto quanto il territorio comunale di Licata.  Infine, mi auguro che sull’entusiasmo degli ultimi ritrovamenti, i competenti organi regionali possano accelerare i tempi  la riapertura del museo civico della Badia”.