Bene, se è questa la vostra maturità, chi vi ha votato può già pentirsi di averlo fatto. Convincersi che votare Cinque Stelle o votare scheda bianca è la stessa cosa. Lo stesso modo di esprimere il proprio malcontento, tutto il risentimento verso la cosiddetta casta. Sul tema importante del lavoro non siete stati e non siete in grado di esprimere un’idea valida. Una proposta che sia di risposta alla crisi nera del paese e ai problemi veri delle famiglie. Le elezioni online, soprattutto le prime (quelle sabotate: ma sabotate da chi?) sono state una buffonata. Molte delle persone scelte hanno fatto sapere di non essere interessate al Quirinale. Altre invece, come Prodi, fingono di non esserlo: ma al Quirinale aspirano eccome. Nulla contro il Professore ex premier, per carità. Solo che non mi sembra, in questo momento di divisione e così difficile, la figura di garanzia (diciamolo meglio: la figura super partes) che serve al paese. Probabilmente sarà quello che nella votazione online finale sceglierete. Probabilmente sarà quello che il parlamento eleggerà: il Pd o una larga parte di quel partito non aspetta altro che il vostro sostegno numerico. Resta che, alla fine, dopo tanto sbandierato cambiamento, dopo tanta fiducia nel nuovo verbo della Rete, dopo tanti applausi e risate per le battute di Grillo, le persone che avete scelto per il Quirinale come vostre preferite sono in larga parte quelle che un po’ tutti vogliamo. Dov’è la novità? Dimenticavo: dite, proponete, cari grillini, qualcosa su Licata ora che le elezioni bussano alle porte. Uscite dalla piazza virtuale ed entrate in quella reale.
Gaetano Cellura