Al chiostro di San Francesco, in corso Vittorio Emanuele, sono esposte molte immagini, vecchie foto della Passio Domini. E per prime trovi proprio quelle della festa dell’Addolorata. La più vecchia di tutte è del 1947. Trovi, davanti o sotto il fercolo della Madonna, il canonico Manuguerra e padre Michele Polizzi, parroco di Sant’Agostino. Ma anche i volti di amici ora anziani e allora giovanissimi, con i capelli pettinati alla moda degli anni ’60. Un pezzo di passione, di storia religiosa della nostra città e di ricordi che si ridestano vivi dal dimenticatoio.
Un plauso va agli organizzatori della Passio Domini del chiostro San Francesco, ma anche a tutte le confraternite di Licata. Che con vera passione e spirito di fede rinverdiscono ogni anno le tradizioni della Settimana Santa.
Il nostro personale ricordo del canonico Manuguerra risale ai primi anni ’60. Un buon prete, magro e vecchissimo, cui era affidata la chiesa (oggi pericolante e chiusa) di San Francesco. Dai genitori ne sentivamo parlare con grande rispetto. Il suo posto a Sant’Agostino l’aveva preso padre Polizzi, cui la festa dell’Addolorata è stata sempre legata. Nessuno di noi lo chiamava don Michele. Ma “Signor parroco”, rigorosamente. E il “Signor parroco” ha formato la nostra infanzia – con il catechismo, le messe domenicali, le omelie, le compiete serali, i rimproveri quand’erano necessari – e ci ha dato un’educazione. Utile non solo a chi la chiesa e le sue funzioni ha continuato poi a seguirle. A seguirle sempre. Ma utile pure nella vita laica.
(g.c.)