ELOGIO ALLA DONNA
Ho composto poesie
dedicate alla città,
ho narrato di ingiustizie,
di menzogne e verità
Ho scritto dell’ambiente,
di acqua e spazzatura,
ho dedicato versi
ai bambini e alla natura
Ho spesso criticato
la politica locale
con l’opportuna satira
che della vita è il sale
Ho parlato della guerra,
della morte, della vita,
ma tra tutti gli argomenti
qualche cosa mi è sfuggita
Lo ammetto e chiedo venia,
me ne dolgo ufficialmente
se sull’argomento donna
non ho scritto ancora niente
Ma tardi non è mai
per parlar del gentil sesso,
rimedio detto fatto
e ne parlo proprio adesso
Trattare della donna
non è facile in effetti
e qualcuno lo fa spesso
per parlar dei suoi difetti
Non è vero che i difetti
son sinonimo di gonna,
ce li abbiamo tutti quanti,
tanto l’uomo che la donna
Non si vuole però ammettere
che su pregi e su virtù
forse l’uomo vien secondo
e la donna ne ha di più
Parto già dal presupposto
che la donna è moglie e madre,
è sorella, nonna, amica,
alle volte è pure padre
Viceversa è molto raro
trovare qualche padre
che svolga a meraviglia
pure il ruolo della madre
La donna ormai fa tutto
fa il pilota, il magistrato
il medico, il barista,
il vigile, il soldato,
Anche l’arbitro di calcio
e sa esigere rispetto,
cornuta infatti in campo
mai nessuno glielo ha detto
La donna ha dimostrato
col tempo nella storia
di avere molti meriti
che le hanno dato gloria
I diritti che una volta
non erano sperati
con le lotte e i sacrifici
se li è tutti conquistati
Ma c’è ancor da lottare
con proteste e barricate
perché tante donne al mondo
neanche son considerate.
Vogliam guardar la donna
con l’occhio dell’artista?
Il nudo di una donna
che effetto fa alla vista?
Un effetto eccezionale
mai volgare, anzi elegante,
al cospetto l’uomo nudo
fa un po’ schifo anche in mutande
Posizionar la donna
su un gradino sottostante
è un’ingiustizia enorme,
un errore assai eclatante
All’uomo che si piazza
su un gradino più elevato
gli voglio ricordare
ciò che lui ha dimenticato:
Dove saresti tu
che ti ritieni un mito
se il ventre di una donna
non ti avesse partorito?
Lorenzo Peritore