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mimoseCi siamo, è l’otto marzo, la festa della donna.  Una festa o pseudo tale che sembra una sorta di parentesi, o di di pausa,  nella quale, chi è abituato a maltrattare la donna trecentosessantacinque giorni l’anno, sia costretto a fermarsi solo per l’obbligo di santificare la festa, per poi ricominciare il giorno dopo a continuare a fare la “festa” alla donna.  I giornali e le televisioni sono pieni di cronache che ci mostrano e ci raccontano di come in tutto il mondo molti uomini facciano la “festa” alla donna dal primo gennaio al trentuno dicembre. Gliela fanno con violenze, con privazioni, con stupri, con maltrattamenti di ogni genere e in molti casi con l’epilogo che sfocia nell’uccisione. Mi piacerebbe fare un sondaggio per sapere quanti degli uomini che il giorno dell’otto marzo si presentano alla loro donna con i fiori in mano o con il pensierino in confezione regalo, o tra quelli che la sera fanno la cenetta romantica a lume di candela, a partire dal giorno dopo ricominciano puntualmente con la loro assurda pratica di violenza e di maltrattamenti tra le mura domestiche. Certo che passi avanti in questo ultimo mezzo secolo se ne sono fatti, ma fino a quando la donna continuerà ad essere bersaglio di violenze, di maltrattamenti e di ingiustizie, non possiamo affermare di aver fatto granché.

ELOGIO ALLA DONNA

Ho composto poesie

dedicate alla città,

ho narrato di ingiustizie,

di menzogne e verità

 

Ho scritto dell’ambiente,

di acqua e spazzatura,

ho dedicato versi

ai bambini e alla natura

Ho spesso criticato

la politica locale

con l’opportuna satira

che della vita è il sale

 

Ho parlato della guerra,

della morte, della vita,

ma tra tutti gli argomenti

qualche cosa mi è sfuggita

Lo ammetto e chiedo venia,

me ne dolgo ufficialmente

se sull’argomento donna

non ho scritto ancora niente

Ma tardi non è mai

per parlar del gentil sesso,

rimedio detto fatto

e ne parlo proprio adesso

Trattare della donna

non è facile in effetti

e qualcuno lo fa spesso

per parlar dei suoi difetti

Non è vero che i difetti

son sinonimo di gonna,

ce li abbiamo tutti quanti,

tanto l’uomo che la donna

Non si vuole però ammettere

che su pregi e su virtù

forse l’uomo vien secondo

e la donna ne ha di più

Parto già dal presupposto

che la donna è moglie e madre,

è sorella, nonna, amica,

alle volte è pure padre

 

Viceversa è molto raro

trovare qualche padre

che svolga a meraviglia

pure il ruolo della madre

 

La donna ormai fa tutto

fa il pilota, il magistrato

il medico, il barista,

il vigile, il soldato,

Anche l’arbitro di calcio

e sa esigere rispetto, 

cornuta infatti in campo

mai nessuno glielo ha detto

 

La donna ha dimostrato

col tempo nella storia

di avere molti meriti

che le hanno dato gloria

I diritti che una volta

non erano sperati

con le lotte e i sacrifici

se li è tutti conquistati

Ma c’è ancor da lottare

con proteste e barricate

perché tante donne al mondo

neanche son considerate.

Vogliam guardar la donna

con l’occhio dell’artista?

Il nudo di una donna

che effetto fa alla vista?

Un effetto eccezionale

mai volgare, anzi elegante,

al cospetto l’uomo nudo

fa un po’ schifo anche in mutande

Posizionar la donna

su un gradino sottostante

è un’ingiustizia enorme,

un errore assai eclatante

All’uomo che si piazza

su un gradino più elevato

gli voglio ricordare

ciò che lui ha dimenticato:

Dove saresti tu

che ti ritieni un mito

se il ventre di una donna

                                                                                               non ti avesse partorito?

 

Lorenzo Peritore