Da tempo si sente dire che il pronto soccorso di Licata ha la stessa sofferenza degli altri pronto soccorsi d’italia. Ma la carenza del personale medico e infermieristico in organico dedicato crea enormi disagi lavorativi.
La pianta organica del pronto soccorso prevede la presenza di dieci Medici più il direttore del reparto, per un totale di Undici Medici. Attualmente in servizio ci sono due medici a 38 ore settimanali, un medico con limitazione dello stato di salute, che può effettuare solo i turni diurni e il direttore del pronto soccorso, quindi quattro medici, con il Primario compreso.
Il personale in servizio riesce con difficoltà a coprire i turni, rinunciando ad avere i riposi compensativi adeguati e al diritto previsto nel contratto collettivo nazionale di usufruire di ferie.
Il personale infermieristico con una pianta organica prevista di sedici più uno (coordinatore infermieristico). Attualmente in Servizio sono in dodici più il coordinatore infermieristico, alcuni infermieri in aspettativa per problemi di salute da diversi mesi, non sono mai stati sostituiti dalla direzione del servizio infermieristico e dalla direzione sanitaria.
Per garantire i LEA= Livelli Essenziali di Assistenza, il personale è costretto a saltare i riposi.
Il personale si dimette per andare a fare lavori meno stressanti e che garantiscano i riposi.
Il Pronto Soccorso di Licata rappresenta è la porta d’ingresso del Presidio Ospedaliero San Giacomo D’altopasso, in queste condizioni non si arriverà a garantire per i prossimi mesi i LEA.
Licata che nella stagione estiva triplica la popolazione dei residenti, con l’arrivo dei turisti, non potrà esprimere i Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria.
Quindi sia la popolazione residente, che i turisti dovranno rivolgersi ai Presidi Ospedalieri vicini al comune di Licata, che sono Agrigento e Gela.
Con un Pronto Soccorso con un livello di sofferenza così elevato, con un ridotto numero di medici e di infermieri, il futuro sarà la chiusura di tutto il Presidio Ospedaliero.