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Il sindaco di Licata, Pino Galanti, ed il vice con delega alla Polizia Municipale Antonio Montana, ieri sera insieme ai vigili urbani hanno eseguito un controllo in città per verificare il rispetto del decreto del Premier Conte da parte dei titolari di bar e locali pubblici. Hanno constatato che tutti alle 18 avevano chiuso.

Il sindaco Pino Galanti ed il vice sindaco Antonio Montana, nel tardo pomeriggio di ieri hanno percorso le vie cittadine, insieme ad una pattuglia della Polizia Municipale, per verificare il rispetto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, e del Governatore della Sicilia Nello Musumeci, che per combattere l’avanzata del Coronavirus hanno disposto la misura straordinaria della chiusura di bar e locali pubblici dalle 18 di ogni giorno, almeno fino al 3 aprile.

Bene, la buona notizia è che alle 18 tutti i locali pubblici di Licata erano chiusi.

Non c’è alcun titolare che si è sottratto al divieto. Anche i ristoranti e le pizzerie, eccezion fatta per quelle d’asporto che sono autorizzate, hanno abbassato le saracinesche, rispettando le ordinanze sindacali, emesse sulla scorta dei provvedimenti nazionali e regionali.

“Questo è un segno – è il commento del sindaco Pino Galanti – di grande maturità degli esercenti licatesi. Non abbiamo dovuto convincere nessuno a chiudere, lo hanno fatto spontaneamente, adeguandosi alle direttive. Chi non fa, tra l’altro, commette un reato. Li ringraziamo per avere dimostrato grande senso civico e del dovere, per avere contribuito a limitare i danni prodotti dal Coronavirus. Al tempo stesso ringraziamo i rappresentanti delle forze dell’ordine per l’impegno che stanno mettendo in questa lotta contro il virus”.

“I controlli – ha aggiunto il vice sindaco Antonio Montana, titolare della delega alla Polizia Municipale – proseguiranno anche nei prossimi giorni, ma quanto accaduto stasera ci lascia ben sperare. Tutti, proprio tutti, si sono adeguati alle norme, comprendendo la gravità del momento, pur sapendo che una simile situazione metterà a dura prova soprattutto le piccole aziende, spesso a conduzione familiare”.