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Dal 2 agosto, giorno in cui scadrà la gestione commissariale di Girgenti Acque, non vi sarà la paventata interruzione del servizio idrico nella provincia di Agrigento. Ѐ questo l’impegno preso dal governatore Musumeci nell’incontro con i rappresentanti dell’Assemblea provinciale dell’ATI, con il prefetto della Città dei Templi e con il presidente dell’AICA, la nuova azienda consortile e pubblica che rileverà compiti, funzioni e servizi del precedente gestore privato dopo il suo dichiarato fallimento.

La giunta regionale ha tempestivamente deliberato un prestito di dieci milioni, prelevato dal fondo delle autonomie locali, da suddividere ai trentacinque comuni della provincia che hanno aderito al nuovo consorzio pubblico. Saranno gli stessi comuni a versare all’AICA, la rispettiva quota parte, per permetterne l’entrata in funzione e ovviare così ai disagi che si profilavano per la popolazione dell’agrigentino. La deliberà dovrà ora passare celermente all’Ars per la sua approvazione prima dell’interruzione dei lavori per le vacanze estive.

Qualcuno sperava in un contributo a fondo a perduto. Ma si tratta di altro. E cioè di un vero e proprio prestito ai comuni per garantire l’operatività dell’AICA in questo difficile momento di transizione. Prestito che, se sarà approvato dall’Ars, dovrà essere restituito dai comuni nei modi e nei tempi ancora da stabilire.

Se è stata scongiurata, per il momento, l’interruzione dell’erogazione dell’acqua, molti sono i nodi rimasti irrisolti. A cominciare dal piano d’ambito e dal piano finanziario della nuova azienda pubblica, ma senza trascurare il destino lavorativo delle maestranze ex Girgenti Acque che dovrà assorbire. Subiranno un ridimensionamento? Il piano d’ambito prevede l’assunzione di 203 dipendenti. A fronte dei 330 in forza al vecchio gestore. C’è poi da chiarire, ma qui il discorso si fa complesso, il rapporto con Sicilia Acque. Soggetto privato che vendeva l’acqua a prezzi esosi al vecchio gestore. Cosa cambia adesso? L’acqua pubblica, come molti paventano, se non vengono ridimensionate le tariffe, resterà una chimera? Domande in sospeso.

Come resta in sospeso la vexata quaestio degli otto comuni autonomi, prima da Girgenti Acque e ora anche dall’AICA. Di buono c’è al momento l’annuncio di Musumeci che intende avviare una riforma per costituire un’Autorità regionale per l’acqua. Ma bisogna vedere se a favore dell’acqua pubblica o se per lasciarla in mano ai privati.

Gaetano Cellura