Dalle letture di stampa dei giorni scorsi si apprende che il Canale di Sicilia potrebbe trasformarsi presto in un’enorme distesa di pozzi e piattaforme petrolifere, con danni inquantificabili all’ambiente, al turismo e all’economia dell’Isola. Da una prima lettura, il quadro che ne viene fuori è allarmante: sono circa 20 le autorizzazioni in via di concessione da parte del ministero dell’Ambiente per altrettante operazioni di ricerca ed estrazione del petrolio a largo della costa che va da Marsala a Siracusa, ovviamante passando anche e soprattutto dalle coste licatesi. Tale progetto dell’Eni, definito “Offshore ibleo”, prevede appunto la realizzazione di sei nuovi pozzi di produzione e due perforazioni esplorative al largo di Licata, oltre la costruzione di oleodotti collegati ad una nuova piattaforma. Si tratta, secondo Greenpeace Italia, di un progetto mostruoso carico di rischi ambientali e che non lascia nulla al territorio. Sempre da notizie di stampa (vedi Repubblica di domenica 07/07/2014 – articolo di Gioacchino Amato e Gerlandine Petrotti dal titolo “Sole, vento e affari la grande partita delle multinazionali nell’ex Texas d’Italia”), si fa riferimento anche al 31 luglio come termine ultimo per i sindaci dei territori interessati per proporre ricorso al Tar ed impedire che il mega progetto si faccia, viceversa partiranno le autorizzazioni necessarie alla realizzazione. Alla luce di quanto sopra, il Gruppo consiliare del PD, da sempre sensibile alle battaglie ambientaliste, lancia l’allarme rispetto alla realizzazione di questo progetto al fine di impedire un’altra devastazione del nostro territorio e chiede all’Amministrazione comunale: Se ha ricevuto richieste e documentazioni da parte dell’ENI o da altri enti o società interessate alle trivellazioni; Per quanto è di competenza, cosa stia facendo per bloccare tali trivellazioni; se ha già intrapreso procedimento innanzi al TAR competente per bloccare tali trivellazioni, come già fatto da altri comuni interessati, vista l’imminente scadenza al 31.07.2014. Tali richieste vengono formulate all’amministrazione comunale per la funzione di rappresentanza della città che esplica nonché è un richiamo forte ed un invito a non essere distratta rispetto a questo tema; è anche una sollecitazione ad approfondire la vicenda. Vorremmo anche ricordare che nel mare prospiciente la nostra costa pende già la spada di Damocle della realizzazione del mega impianto offshore di 38 pali eolici. Chiediamo, pertanto, al signor Sindaco, di sapere cosa abbia fatto in merito a quanto sopra richiesto, portandolo a conoscenza del Consiglio Comunale tutto, mediante risposta a questa interrogazione nel primo question-time utile, cosi come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale.
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