Il sindaco, di fronte al responso delle urne, in occasione dell’elezione del Presidente del Consiglio aveva due strade: prendere atto dell’insufficienza dei suoi numeri e proporre alla luce del sole alla maggioranza in consiglio di co-determinare la figura del Presidente; oppure tentare di conquistare una maggioranza convincendo i consiglieri eletti in liste diverse dalle sue a cambiare casacca. Il Sindaco che si vanta di rappresentare la “nuova” politica ha scelto la seconda strada, quella della ricerca affannosa degli accordi sottobanco ed ha politicamente perso. Noi che, a dire dei suoi emissari, rappresentiamo la “vecchia” politica non gli abbiamo sottoposto nessuna candidatura né individualmente né come partito né come coalizione per la semplice ragione che è interesse dell’Amministrazione svelenire il clima, facendo seguire alle parole di disponibilità al dialogo pronunciate nei comizi, i fatti, che, invece, fin dai primissimi atti hanno dimostrato il contrario. Se il sindaco pensa di amministrare la città con questi metodi: con le forzature, con la campagna acquisti, tentando di imporre agli altri i suoi candidati e le sue proposte, si accomodi, questa non è una “minaccia” – come dice la sua giovane ed inesperta consigliera Ferraro – ma un grave errore politico che danneggia la città.
Il Sindaco si preoccupi di trovare soluzione ai gravi problemi dei licatesi, risponda ai rilievi della Corte dei Conti sulla drammatica situazione dei conti del Comune e non cerchi scuse in chi lo ha preceduto, perché lui e i suoi alleati possono fare solo il mea culpa. Individui politiche di sviluppo che portano alla reale crescita dell’occupazione, ci spieghi quale è il progetto della gestione dei rifiuti il giorno dopo l’uscita dalla Dedalo e quanto costerà ai cittadini e venga in Consiglio, troverà una opposizione ferma ed intransigente sulle pastette ed i favori agli amici degli amici, ma costruttiva nell’interesse dei licatesi. Dalle prime dichiarazioni del Sindaco, purtroppo, dobbiamo registrare che siamo di nuovo al fumo negli occhi di ombrellini, piste ciclabili a senso unico e senza ritorno, feste e festini.
Chiaramente, quanto sopra esposto è pienamente condiviso dai sedici consiglieri comunali e dai rappresentanti delle forze politiche che compongono la maggioranza in Consiglio.
Massimo Ingiamo – segretario cittadino Partito Democratico