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il rogo alla villa ElenaSi è reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per domare il rogo verificatosi nella notte tra sabato e domenica all’interno della villa Regina Elena e che ha aggredito una delle piante più antiche del parco. Sulla questione si registra un intervento di Angelo Vincenti che riportiamo integralmente.

Ennesimo atto vandalico alla Villa Elena, sabato nella tarda serata è andata in fumo una bellissima pianta ornamentale, ancora una volta quel luogo continua ad essere oggetto di vandalismo sfrenato. Da quando è stata tolta la recinzione, nulla sembra più arrestare quell’orda selvaggia che spadroneggia soprattutto appena arriva la sera. Dopo il furto di materiale elettrico, dopo la distruzione di giochi e panchine, l’ennesimo atto vile contro il patrimonio. Sono mesi che continuo a denunciare pubblicamente lo stato di abbandono della struttura resa ormai zona franca per tutti quelli che agiscono nell’illegalità. I residenti del quartiere ogni sera assistono inermi a episodi di vandalismo, a gente ubriaca che bivacca negli angoli bui, a strani incontri nelle zone più in ombra, a liti tra bande di ragazzini. Eppure ancora oggi c’è chi dichiara che aver tolto le recinzioni alla villa è sinonimo di civiltà. Stranamente buona parte di quelli che parlano a favore dell’iniziativa “villa aperta”, non la frequentano da anni. Da più di sei mesi chiedo di sapere come e quanti soldi sono stati spesi per rimettere a posto i servizi igienici della villa, ma a oggi non ho ricevuto risposta. Vorrei ricordare che a ridosso dell’area, dove sono allocati i servizi igienici, esiste un asilo nido e che lo spettacolo che si presenta a ridosso del muro interno della villa, non è sicuramente dei più decorosi e civili. So per certo che esiste una denuncia a proposito dello smantellamento della recinzione e che di questo deve dar conto anche la soprintendenza. Invierò la presente lettera anche alla procura per appurare se tali decisioni hanno favorito oltre al danno della struttura, anche il proliferare della criminalità, avendo creato una zona pericolosa all’interno del centro abitato. Chiederò anche l’intervento dell’ufficio igiene per appurare se esistono le condizioni igienico-sanitarie atti a garantire la sicurezza di chi usufruisce della struttura.

Angelo Vincenti